NASpI, ai percettori lavoro fino a 15mila€: per il PD si può ma solo per questi lavoratori

Senato

Se durante il periodo in cui si percepisce la NASpI si ha l’opportunità di svolgere un lavoro autonomo, compresa la collaborazione coordinata e continuativa, il beneficiario ha diritto alla sospensione del sussidio anche se il suo reddito è di 15mila euro annui.

E’ quanto prevede un emendamento alla Manovra di Bilancio presentato dal senatore PD Antonio Misiani, ex Viceministro dell’Economia. Ma secondo l’esponente del Partito Democratico il diritto deve essere riconosciuto solo ai dirigenti che abbiano cessato un rapporto di lavoro e che stiano percependo la NASpI.

Ecco quanto prevede l’emendamento all’esame del Senato:

“A partire dal 1º gennaio 2022, i dirigenti, durante il periodo in cui percepiscono la NASpI a causa della risoluzione del rapporto di lavoro anche derivante da risoluzioni consensuali e accordi transattivi, possono intraprendere un’attività lavorativa autonoma o una collaborazione continuativa e coordinata fino al limite annuale di 15.000 euro, con la contestuale sospensione dell’erogazione dell’indennità di disoccupazione durante tutto il periodo della attività lavorativa. In caso di trasformazione della collaborazione in contratto a tempo indeterminato l’indennità di disoccupazione decade.”».

Sorprende notare che una medesima proposta non sia stata proposta per la generalità dei lavoratori, ma solo per una categoria specifica: i dirigenti.

Se il Parlamento dovesse approvare la proposta del senatore Misiani si creerebbe una vera è propria spaccatura nei diritti riconosciuti ai lavoratori percettori di NASpI. Con l’effetto che gli ex dirigenti potrebbero produrre un reddito da lavoro autonomo fino a 15mila euro annui e tutti gli altri lavoratori, secondo le regole attuali, fermarsi alla soglia di 8.145 euro o a 4.800 euro annui per lavoro subordinato o autonomo. Limiti questi per conservare lo stato di disoccupazione e quindi anche il diritto alla NASpI.

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