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Licenziamenti nel Turismo, si parte da Roma: più di 200 in pochi giorni, 8.000 esuberi

ROMA – Tolto il blocco dal 1° gennaio 2022, si parte coi licenziamenti. A far da apripista nella scia della gestione degli esuberi è il turismo della Capitale con i suoi alberghi, oramai in crisi da mesi per via dell’emergenza pandemica.

Si parla da giorni ormai di circa 8.000 esuberi e di lavoratori che vengono via via espulsi. E non solo nelle attività ricettive ma anche guide turistiche, i tour operator, le aziende dei grandi eventi, la ristorazione, i servizi al turismo, i taxi, gli Ncc, le aziende di pulizie, lavanderia e manutenzione.

Una situazione drammatica fino al punto che l’assessore al turismo Alessandro Onorato è arrivato a chiedere “un consiglio comunale straordinario con i ministri del turismo e del lavoro. Una richiesta rilanciata dalla collega di giunta Claudia Pratelli, Assessore al Lavoro.

A dare visibilità all’emergenza occupazione nel turismo è anche il quotidiano il manifesto in edicola oggi che dà conto dei licenziamenti collettivi che più di tutti stanno facendo notizia nelle cronache capitoline, senza dimenticare le centinaia di licenziamenti individuali che avvengono tra imprese del commercio e anche dell’artigianato collegate alla filiera turistica:

È il caso ad esempio di due storici alberghi romani. Come denuncia la Filcams Cgil, l’Hotel Sheraton di via del Pattinaggio, all’Eur, e l’Hotel Majestic, storico 5 stelle di via Veneto hanno aperto procedure rispettivamente per 164 lavoratrici e lavoratori e 47 lavoratori. «Solo a Roma si rischiano 8000 esuberi nel settore alberghi», stima la Filcams. Già da giorni Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs lanciano l’allarme rispetto all’assenza in Legge di Bilancio della proroga delle tutele occupazionali e degli ammortizzatori in deroga: «A rischio c’è l’occupazione e il reddito per oltre due milioni di lavoratrici e lavoratori del turismo, del terziario e degli appalti di servizi (nel frattempo per 1.100 lavoratrici degli appalti di pulizia nelle scuole è partita la procedura). Per Cgil, Cisl e Uil «si rende necessario provvedere immediatamente ad una ulteriore proroga degli ammortizzatori con causale Covid e del blocco dei licenziamenti».

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