Piomba nella redazione di TuttoLavoro24.it l’ennesimo comunicato stampa Inps che conferma l’arrivo di una nuova confusa sorpresa per percettori di Reddito di cittadinanza.
Avevamo rilevato nella giornata di ieri che molti percettori del Reddito, ricevendo in pagamento la rata di febbraio 2022 non avevano subito alcun taglio sulla base delle cosiddette maggiorazioni sociali. In altri termini chi a gennaio aveva ricevuto un taglio, a febbraio ha riottenuto il vecchio importo, quello di dicembre 2021.
Dopo il messaggio del 3 febbraio 2022 Inps ci ha ripensato? Inps da ora in avanti non taglierà più le maggiorazioni sociali (pensioni invalidi, carta acquisti, ecc.). Niente di tutto questo è nei piani dell’Istituto previdenziale.
La verità, per l’appunto, sta in un comunicato di ieri, che riscontra una sollecita richiesta di chiarimento inviata da TuttoLavoro24.it all’Ufficio stampa Inps il 23 febbraio scorso, sul quale si legge:
“In conseguenza dell’applicazione della nuova disciplina, possono verificarsi variazioni nell’importo della rata della prestazione Rdc/Pdc rispetto a quanto percepito in precedenza, in particolare nelle situazioni in cui sono superate le soglie previste dalla norma, decadenza dal beneficio, reiezione della domanda presentata in fase di prima istruttoria.
Si comunica che per il mese di febbraio le rate del Reddito di cittadinanza sono state determinate, per problemi tecnici, solo per una platea parziale con l’applicazione dell’art. 2, comma 6, del decreto-legge 4/2019. Si procederà quindi al ricalcolo delle rate nel più breve tempo possibile”.
Tradotto: Inps non ha applicato a tutti la legge, che impone un ricalcolo della prestazione ogni qual volta c’è un aggiornamento dell’ISEE o della composizione del nucleo familiare, ad esempio.
Ecco perchè non tutti si sono ritrovati le variazioni sugli importi. In particolare, rinviando i ricalcoli e decisioni al futuro (a marzo?) Inps a scelto di:
- non applicare l’ISEE 2022 ai beneficiari conservando l’importo 2021;
- non applicare la riduzione dei trattamenti sociali, pure presenti nel nucleo familiare, conservando l’importo 2021 e non quello di gennaio 2022 (tagliato);
- non applicare la decadenza a febbraio 2022 pur avendo il beneficiario perso i requisiti, reddituali o familiari o patrimoniali.
I percettori mettono a segno un risultato che solo per ora è positivo, però una volta che Inps farà i ricalcoli potrebbero ricevere la brutta sorpresa del taglio, che in alcuni casi può rivelarsi anche integrale. Vale a dire la decadenza in caso di perdita di requisiti del 2022.
Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane, per tornare ad aggiornare i nostri lettori.
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