Botta-risposta sulla Cig “crisi Ucraina” tra le parti sociali dell’Artigianato e il Ministero del Lavoro.
Ieri dopo l’incontro tra il Ministro Andrea Orlando con i rappresentanti del mondo delle imprese e i sindacati dei lavoratori è uscito un comunicato congiunto di Confartigianato, Cna, Casartigiani che, insoddisfatti delle risposte ricevute, fanno sapere di aver chiesto al Governo ”il rifinanziamento delle prestazioni straordinarie per le imprese artigiane”.
“La grave situazione determinata dalla guerra in Ucraina, dall’aumento delle materie prime, dai rincari energetici e dalla chiusura di importanti mercati di sbocco sta colpendo pesantemente anche molti settori dell’artigianato”, e non solo gli altri settori a cui il Governo ha già offerto un’ancora di aiuto con 8 settimane di ammortizzatore sociale straordinario. E’ questo il senso del messaggio.
Analoga richiesta è arrivata dalla UIL che con la Segretaria confederale Ivana Veronese chiede cig più lunga per l’artigianato della Moda: “non ci sono aziende di serie A e alcune altre che possono essere dimenticate”
Confartigianato, Cna e Casartigiani inoltre fanno sapere di aver sottolineato al ”al Ministro la necessità che la definizione del nuovo Regolamento di FSBA (Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato) venga posta in essere nel pieno rispetto del principio guida della riforma, che consiste nell’universalismo differenziato e, quindi, nella piena salvaguardia dell’autonomia dei Fondi bilaterali alternativi”.
Pronta la risposta del Ministero di Via Veneto che, con un comunicato di tardo pomeriggio di ieri sembra chiudere ogni porta: “la riforma degli ammortizzatori sociali è pienamente operativa ed è già in grado di fronteggiare le principali situazioni di difficoltà che si stanno delineando a seguito alla crisi internazionale”.
Insomma Orlando fa sapere che il Governo è già intervenuto con l’ultima legge di Bilancio e che gli strumenti di cassa integrazione previsti sono adeguati anche per fronteggiare la “crisi Ucraina” e quindi i suoi riflessi su imprese e lavoratori.
“In particolare – continua il comunicato -, per quanto riguarda le piccole e medie imprese, il decreto Ministeriale 25 febbraio 2022, n. 33, oltre a disciplinare la causale di CIGS riorganizzazione per realizzare processi di transizione, ha reso pienamente operativo il ricorso alle integrazioni salariali straordinarie per le piccole imprese, definendo i criteri per l’esame delle domande di assegno di integrazione salariale del Fondo di integrazione salariale (FIS) per le causali riorganizzazione, crisi e contratto di solidarietà“.
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