È scaduto lo scorso 31 marzo il termine ultimo per l’invio della domanda per l’indennità di disoccupazione agricola, il sussidio economico destinato ai lavoratori del settore agricolo che nel corso del 2021 hanno perso involontariamente l’impiego. Tale sussidio, erogato da Inps, non spetta all’intera platea dei lavoratori del settore primario, ma solo a chi possiede determinati requisiti (per conoscerli clicca qui) e a chi ha maturato almeno 102 giornate di effettivo lavoro nel biennio precedente all’anno in cui se ne fa richiesta. Se si è presentato domanda nel 2022, per esempio, occorrerà aver lavorato almeno 102 giornate tra il 2020 e il 2021. Con meno giornate, non è possibile presentare alcuna domanda all’Inps.
Il giorno del pagamento è ancora lontano (sappiamo infatti che Inps può impiegare fino a 115 giorni per pagare), ma gli utenti che hanno richiesto l’indennità iniziano a porsi le prime domande sugli importi: con 150 giorni lavorati, quanto paga Inps? Che metodo usa Inps per calcolare il pagamento dell’indennità? Queste le domande più frequenti che impazzano sui social. Proviamo qui a dare una risposta, spiegando come l’Istituto calcola l’importo del sussidio.
Disoccupazione agricola 2022: calcolo
Innanzitutto, come detto prima, ribadiamo che per beneficiare dell’indennità di disoccupazione agricola occorre che siano state lavorate effettivamente almeno 102 giornate nel biennio precedente (anche non tutte nel settore agricolo, basta che comunque queste ultime prevalgano) e che si abbiano almeno 2 anni di anzianità contributiva nel settore dell’agricoltura (con riguardo al biennio precedente). Ma una volta controllato di avere tutte le carte in regola, come si calcola l’indennità di disoccupazione?
L’importo è calcolato sulla base della retribuzione: 40% del salario medio per gli operai agricoli con contratto a tempo determinato e 30% per i lavoratori a tempo indeterminato. Nel caso in cui il lavoratore abbia instaurato più rapporti di lavoro con retribuzioni differenti, il salario medio è calcolato attraverso la media ponderata tra i diversi salari.
Tale salario medio viene poi moltiplicato per il numero di giornate pari a quelle lavorate nell’anno precedente entro il limite massimo di 365 giornate annue. Da queste vanno detratte:
- le giornate di lavoro dipendente agricolo e non agricolo;
- le giornate di lavoro in proprio, agricolo e non agricolo;
- le giornate indennizzate ad altro titolo (malattia, maternità infortunio, etc.) e quelle non indennizzabili (espatrio definitivo, etc).
Da questo totale calcolato l’Inps sottrae un contributo di solidarietà del 9%, fino a 150 giornate massimo. Dalla sottrazione del totale calcolato e il contributo di solidarietà, si determinata l’imponibile sui cui calcolare l’Irpef sulla disoccupazione agricola.
Infine, occorre far presente che se la domanda viene presentata con l’ausilio di un patronato c’è da sottrarre un ulteriore contributo sindacale che lo stesso patronato si attribuisce, con un importo che varia tra gli 80 e i 100 euro. Altrimenti, nel caso in cui la domanda venga presentata telematicamente accedendo con lo SPID sul sito istituzionale Inps, non ci sarà alcuna trattenuta sindacale.
Ci rendiamo conto che il metodo che usa Inps per calcolare l’indennità di disoccupazione agricola non sia dei più semplici, ma considerando che le tempistiche per il pagamento sono abbastanza lunghe (ecco perché) e che l’erogazione probabilmente arriverà intorno a giugno, c’è tutto il tempo per cimentarsi autonomamente nei calcoli, così da capire meglio quanto aspettarsi. In ogni caso e per qualunque chiarimento in più, il consiglio è quello di rivolgersi a un patronato o al contact center dell’Inps.
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