Ogni anno muoiono circa 850mila persone a causa del cancro al colon retto. Si tratta di una patologia molto grave, che secondo l’Istituto Superiore di Sanità ha un tasso di mortalità circa del 9 percento. Si tratta inoltre di uno dei cancri più diffusi in Italia. I tumori possono svilupparsi anche a seguito di infezioni batteriche, e alcuni studi hanno dimostrato che questo può alterare il modo in cui comunicano le cellule. Questo comporterebbe delle modifiche al funzionamento delle cellule che, col tempo, possono provocare la nascita di una massa tumorale. Su come funzionano i tumori e soprattutto come si sviluppano c’è ancora parecchio da capire. I ricercatori, però, stanno continuando gli studi e migliorando sempre più la comprensione di queste patologie. In particolare c’è uno studio recente dell’Oncologico del Piemonte IRCCS di Candiolo in collaborazione con il Massachusetts General Hospital Cancer di Harvard. Si tratta di uno studio importante che chiarisce come alcuni valori che emergono dalle normali analisi del sangue possano indicare perfino il tumore al colon retto.
Il tumore al colon retto è un nemico difficile da scovare ma si potrebbe scoprire con questi valori del sangue
Il valore da guardare nelle analisi sarebbe il glucosio. Lo studio avrebbe infatti dimostrato un’importante sinergia con lo sviluppo del tumore al colon retto. Il glucosio è la fonte primaria di energia delle cellule, una specie di benzina che serve a far funzionare al meglio l’organismo. Lo studio condotto dagli istituti di ricerca sembrerebbe aver dimostrato che i tumori, in particolar modo le cellule di cui sono composte, utilizzano una quantità di glucosio anche 200 volte superiore ai tessuti in buona salute. Il glucosio, infatti, sembra velocizzare e aumentare la crescita e la riproduzione delle cellule tumorali. Ma, cosa ben più importante, le cellule tumorali riuscirebbero a creare una sorta di barriera che le protegge contro i radicali liberi proprio usando questa sostanza. I radicali liberi, secondo diversi studi, contrastano la crescita dei tumori. Secondo i ricercatori questa scoperta potrebbe favorire lo sviluppo di nuove tecnologie di cura per sconfiggere la malattia.
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