ROMA – Questione time ieri alla Camera dei Deputati sulla situazione dei lavoratori stagionali. I problemi affrontati nel botta risposta tra i deputati del M5S Niccolò Invidia e Teresa Manzo con il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia sono stati fondamentalmente due: quali misure di sostegno al reddito il governo intende offrire ai lavoratori del turismo ed in particolare a quelli che “lavorano la stagione”, e il tormentone di primavera-estate secondo cui le aziende non troverebbero manodopera stagionale perchè i lavoratori preferiscono percepire il Reddito di cittadinanza.
Sul fronte delle tutele per sostenere il reddito dei lavoratori stagionali il Ministro Garavaglia nel suo intervento non ha fatto alcun cenno ad una possibile proroga NASpI e riforma del trattamento di disoccupazione nel senso di allungare il periodo di tutela per chi lavora per soddisfare esigenze meramente stagionali dei soli settori turistici. D’altronde – questo va sottolineato – non è neppure materia di competenza del Ministro del Turismo, la domanda infatti è stata probabilmente rivolta al Ministro “sbagliato”. Ad occuparsi delle politiche del lavoro è infatti il Ministero del Lavoro.
Garavaglia non ha fatto altro che difendersi dietro i pochi interventi a favore di questi lavoratori disposti dal Decreto Sostegni ter di gennaio scorso e ora peraltro scaduti, come l'”esonero contributivo per le assunzioni di lavoratori stagionali”, scaduto il 31 marzo 2022. E poi un’altra misura, più di interesse delle imprese, che prevede l’esonero contribuzione addizionale sulla cassa integrazione per i datori di lavoro del turismo.
Quanto ai fenomeni in atto nel settore, come il lavoro nero, il non rispetto dei turni di lavoro e dei riposi, il mancato riconoscimento delle indennità e degli altri elementi di busta paga, il Ministro del Turismo ha glissato con queste parole: tali aspetti non rientrano nell’ambito delle mie competenze” e comunque “sono profili degni di considerazione” rispetto ai quali devono intervenire il Ministero del Lavoro, l’Ispettorato e l’Inps “per far rispettare i contratti insomma”. Questo, in sintesi, il messaggio che manda il Ministro.
Il questioni time si è poi chiuso con la replica della deputata Teresa Manzo, sempre attenta ai problemi degli stagionali, che ha affrontato di petto la polemica che ruota attorno al Reddito di cittadinanza, che spingerebbe gli stagionali a non lavorare e a starsene a casa per percepire il sussidio.
“Dai dati del report dell’Osservatorio Inps – ha poi ricordato la Manzo – emerge che lo scorso anno sia state fatte 920mila assunzioni di questo tipo: 263mila in più del 2020, 187mila in più del 2019, 260mila in più rispetto al 2018 quando non c’era il reddito di cittadinanza”. Dunque secondo la parlamentare ‘grillina’, quella attorno al reddito di cittadinanza è una polemica sterile.
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