“Il reddito di cittadinanza, ci piaccia o no, rappresenta di fatto l’unica risposta in campo per milioni di cittadini che vivono in condizioni disperate. Si possono modificare le modalità di attuazione, ma non si può negare l’idea che sia necessario dare risposte subito a chi soffre e che occorre una misura universale di contrasto alla povertà”.
Lo ha detto ieri il segretario di Articolo Uno, Roberto Speranza, nella relazione al congresso, in corso a Roma presso l’Auditorium Antonianum.
E’ “urgente nuova legge sulla rappresentanza. Solo una nuova legge sulla rappresentanza, adeguata alle forme della modernità, può portare a un nuovo patto tra lavoratori e imprese”, ha continuato il Ministro della Salute durante i lavori ai quali ha assistito anche Luigi Di Maio, 5stelle, Ministro degli Affari Esteri.
“La troppo scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro è un’ingiustizia – ha aggiunto – un danno sociale che contribuisce a perpetuare stereotipi tossici e una grave perdita economica per il Paese. ‘Stesso salario e stessi diritti tra uomini e donne‘ non è uno slogan, è un dovere”.
“Uno dei tanti segnali che l’ascensore sociale in Italia è bloccato: la maggior parte delle persone rimane nella fascia di reddito della propria famiglia d’origine, che in questo modo diventa un destino, quando non una condanna. Un patto nefasto lega le generazioni più anziane e garantite alle più giovani e diseredate, mantenute dai genitori e dai nonni mentre si vedono negare servizi, lavoro, futuro”.
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