Passato il ponte del 25 aprile, le preoccupazioni degli albergatori vertono adesso sulla stagione estiva. Preoccupazioni che non riguardano i turisti, bensì i lavoratori stagionali: i primi ci sono, sono i secondi a scarseggiare. Nell’articolo di ieri TuttoLavoro24.it ha raccontato come il problema della carenza del personale stagionali fosse stato affrontato in tv (precisamente ad Agorà extra), intervistando ristoratori fiorentini ed esperti del settore turistico.
Oggi a farlo è Il Sole 24 Ore, che torna sull’argomento riportando le parole di alcuni addetti ai lavori. La prima a lanciare l’allarme è Marina Lalli, presidente Federturismo, che al quotidiano spiega:
“Il più grande problema delle imprese turistiche quest’estate sarà trovare personale stagionale. Avremo clienti, ma non avremo chi se ne prenderà cura. Nessuno è disposto a rinunciare ai sussidi per un lavoro stagionale.”
Dello stesso avviso anche Bernabò Bocca, presidente Federalberghi, che come la collega vede nel Reddito di Cittadinanza uno dei maggiori responsabili della situazione: “Paradossalmente in questo momento è più difficile trovare dipendenti che clienti. È difficilissimo per gli hotel reperire personale e il RdC per molti diventa un alibi per non lavorare.“, aveva sottolineato nei giorni scorsi, come sottolineato anche da TuttoLavoro24.it in questo articolo.
Eppure, c’è ancora chi vuole lavorare. Semplicemente, però, non in Italia. Il nostro Paese pare infatti essere una meta poco appetitosa per i lavoratori, i quali preferiscono volare all’estero. A darne conferma è il presidente Federterme Massimo Caputi, che al quotidiano rivela:
“Molti vanno all’estero dove è ripartita la domanda e hanno contratti più vantaggiosi perché gli oneri sociali incidono molto meno.”
Dove sia la colpa e dove la ragione è difficile a dirsi, ma l’impressione è che il Reddito di Cittadinanza sia ormai diventato un facile capro espiatorio di una situazione che invece conta più di un responsabile. Se è vero che i lavoratori preferiscono il sussidio, è da chiedersi il perché. Il dibattito sugli stagionali sembra destinato a tenere banco ancora per molto tempo.
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