Mentre il dibattito politico su una legge che introduca un salario minimo al di sotto del quale verrebbe vietato retribuire i lavoratori, anche dalla Banca d’Italia arrivano i primi suggerimenti.
La “guida monetaria” del nostro Paese più volte è intervenuta negli scorsi giorni segnalando il rischio di una pericolosa spirale prezzi-salari: con i salari che aumentano seguendo il rialzo dei prezzi rafforzando così l’inflazione.
Il salario minimo legale è tema connesso a queste dinamiche. Se fosse approvata una delle proposte di legge in Parlamento, che vedono come proponenti M5S e PD in particolare, i salari potrebbero salire fino a 9 euro, con il rischio di sostenere il tasso di inflazione.
E questo lo sa bene il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che, secondo quanto raccolto ieri dall’agenzia di stampa Ansa.it, sembra aver mostrato un certo scetticismo rispetto agli effetti di una legge sul salario minimo, fermo restando il giudizio positivo su un eventuale intervento del Governo:
“Il salario minimo ha vari effetti positivi il rischio sta nel livello perché se è eccessivo può portare a non occupare persone che potrebbero invece voler lavorare al di sotto di quel livello e che hanno una produttività sostanzialmente in grado di non arrivare a quel livello lì, ma credo non sia una cosa così importante. Quello che è importante è non legare al salario minimo automatismi che poi ci possono costare, per esempio un salario minimo che ha piena indicizzazione ai prezzi al consumo se diventa il modello di riferimento per tutti i salari, tutte le contrattazioni, incorpora direttamente quel meccanismo automatico. Bisogna aumentare la produttività, se cresce anche i salari crescono”.
Insomma la preoccupazione principale del primo inquilino di Palazzo Koch è evitare che al salario minimo legale venga affiancato un meccanismo che faccia salire i salari sulla base dell’inflazione, facendo avvitare il nostro Paese in una spirale inflazionistica come quella degli anni ’80.
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