Le temperature sfiorano i 40 gradi da circa due settimane, ma nessun provvedimento amministrativo è intervenuto per vietare il lavoro nei campi e nei posti assolati nelle ore più calde, a tutela della salute psico-fisica dei lavoratori agricoli, come anche quelli dell’edilizia.
Nel corso del 2021 le ordinanze regionali iniziarono ad uscire nella seconda parte di giugno. A far da apripista fu la Regione Puglia, con l’ordinanza n. 182 del 26 giugno 2021 firmata dal presidente Emiliano che stabiliva:
“È vietato il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al Sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00 […] sull’intero territorio regionale nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo, limitatamente ai soli giorni in cui
la mappa del rischio indicata sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO”.
A seguire intervennero altre ordinanze locali di Campania, Molise, Basilicata, Calabria e alcuni comuni della Sardegna. Nessun provvedimento invece da Sicilia e Lazio.
A distanza di un anno però, nessuna Regione sembra muoversi in tal senso. Forse nelle prossime settimane qualcosa si muoverà, nel frattempo il caldo e il clima torrido ha già preso la scena dello stivale. Con le precipitazioni di pioggia ridotte al minimo fino al punto che in alcune zone non piove da più di 30 giorni.
Nel frattempo però le aziende posso cautelarsi e tutelare i lavoratori rispettando le norme generali sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Come ricordato anche durante l’estate scorsa dall’Ispettorato del Lavoro ai sensi degli articoli 180, 181 e 28, comma 1 del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro, l’azienda è tenuta a fare una valutazione delle conseguenze delle condizioni microclimatiche della stagione estiva sui lavoratori esposti ai connessi rischi, come lo stress termico e problemi di salute correlati (sul punto il Ministero del Lavoro indica le possibili misure di mitigazione al seguenti link: https://www.portaleagentifisici.it/fo microclima index.php?lg=IT). Il riferimento è evidentemente ai lavoratori che più di tutti sono sottoposti a questi rischi, vale a dire coloro che svolgono la propria attività nei cantieri edili e stradali, nell’agricoltura e al florovivaismo.
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