L’estate del 2022 non è certo meno calda di quella del 2021 e così anche questa volta la Puglia brucia sul tempo tutte le altre regioni e si aggiudica il “primo posto” tra le Regioni che hanno emanato una ordinanza che vieta il lavoro nelle ore più calde.
L’ordinanza del presidente della Regione Michele Emiliano viene emanata a fronte dello straordinario caldo di questi giorni, si prevedono picchi di 43 gradi, e proprio per tutelare i lavoratori, si vieta il lavoro all’aperto e al sole dalle ore 12.30 alle 16 fino al 31 agosto, nei giorni indicati ad alto rischio.
L’ordinanza – che decorre dal 21 giugno 2022 – ha valore per l’intero territorio regionale nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito internet www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ riferita a: “lavoratori esposti al sole”
con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “alto”.
“Nel nostro comparto – si legge di una nota di commento di Flai Cgil – i ‘lavoratori esposti al sole’ con ‘attività fisica intensa’ sono moltissimi, da coloro impegnati nei campi ai lavoratori forestali, passando per gli allevamenti, la pesca e consorzi di bonifica”.
“Questa ordinanza, che ci auguriamo non sia l’unica sul territorio nazionale, va nella direzione delle nostre richieste per garantire condizioni essenziali di salute e sicurezza per lavoratrici e lavoratori. Come non ricordare Paola Clemente, che morì mentre lavorava sopra i 40 gradi di temperatura”. Lo dichiarano in una nota Tina Balì e Davide Fiatti della Segreteria nazionale della Flai Cgil.
“Si tratta di un provvedimento che dice no allo sfruttamento e sì alla tutela della salute. Situazioni meteo estreme, come quella di queste settimane, saranno sempre più frequenti anche a causa dei cambiamenti climatici ed è necessario intervenire con misure in grado di sostenere chi lavora all’aperto”.
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