Tutti d’accordo a tagliare le tasse sul lavoro con lo scopo di far salire lo stipendio netto dei lavoratori, ma la discussione politica quando entra nel vivo non manca di prendere una direzione polemica e di aprirsi a tensioni.
Nei giorni scorsi hanno detto sì alla proposta di Confindustria di portare 1.233 euro in più, una mensilità aggiuntiva, ai lavoratori con redditi fino a 35mila euro: da Forza Italia a Leu, passando per Lega, Fratelli d’Italia, PD e per il M5S.
E proprio sul Movimento che è partita l’operazione “accerchiamento”: al partito guidato da Giuseppe Conte viene chiesto di finanziare il taglio al cuneo fiscale, rinunciando alla proroga del Superbonus edilizio 110% e al Reddito di Cittadinanza. L’operazione infatti costerebbe circa 16 miliardi di euro.
I ”grillini” però non ci stanno, lo scrive Il Sole 24 Ore in edicola oggi:
“Ma le risorse necessarie vanno rintracciate rinunciando ai vari bonus e spese che vengono proposti o difesi anche per alimentare il consenso di alcuni settori del proprio elettorato. Lo dice lo stesso Letta (Segretario PD, ndr). E lo conferma Stefano Patuanelli, ministro dell’Agricoltura e capo delegazione M5S al governo: ”siamo disponibili a rivedere l’impianto complessivo dei bonus finanziandoli tutti però al taglio del cuneo fiscale”, ha detto ieri a Radio24. Quella in arrivo sarà ”una legge di bilancio complicata perchè i margini saranno pochi” e proprio per questo bisognerà ”concentrare le risorse su pochi elementi tra cui certamente il taglio del cuneo”. La condizione però è che le forze politiche si impegnino ”a non presentare all’ultimo secondo emendamenti su questioni puntuali del proprio elettorato, così noi ci siamo”. Il M5S per primo dovrebbe però fare un passo indietro su alcuni cavalli di battaglia, tra cui la proroga del superbonus edilizio al 110%, e allo stesso tempo offrire la disponibilità a rivedere il reddito di cittadinanza che garantirebbe alcuni miliardi di risparmi. Ma su questi due fronti i pentastellati non lasciano spazio”.
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