Dalla nostra Inviata a BOLOGNA Veronica Cellai
Carenza di lavoro, non è il Reddito di Cittadinanza il problema ma le condizioni vergognose. E’ chiara e decisa la posizione del segretario generale della UIL Pierpaolo Bombardieri, intervistato al XVIII Congresso Nazionale della UIL.
Il segretario si è detto favorevole a mantenere il sussidio, ma anche a riformarlo per destinarlo, in particolare, a chi non è abile al lavoro e a chi è privo di ammortizzatori sociali, quindi più esposto a finire sotto la soglia della povertà:
“Nella relazione abbiamo presentato un reddito universale, siamo convinti che la rete di welfare che sta nella nostra Costituzione e che è richiamata in tutta Europa sia uno strumento utile per dare un aiuto a chi rimane indietro, se ne discute e si applica in tutti i Paesi d’Europa e in America. Deve essere scollegato da tutte le politiche attive del lavoro e deve essere dato a chi ha bisogno. Noi continuiamo a sostenere che non è il reddito di cittadinanza che impedisce ai giovani di andare a lavorare. E’ il fatto che ai ragazzi vengono offerte condizioni di lavoro vergognose, vengono offerti in tanti casi compensi economici non degni di una nazione civile. Quindi noi siamo per mantenere il reddito e riformarlo.”
Un reddito che, nel messaggio di Bombardieri alla Premier in pectore Giorgia Meloni, non disincentiverebbe la ricerca del lavoro. Sia perché a scoraggiare la ricerca di lavoro sarebbero le condizioni vergognose che vengono offerte (l’inchiesta de Le Iene è solo l’ultima in ordine di tempo), sia perché questo non avrebbe certamente l’ampiezza di un salario ma di una cifra minima che possa permettere spese di base necessarie per la sopravvivenza.