La notizia è di quelle destinate a far parlare. Confindustria, la confederazione che rappresenta le imprese industriali di ogni tipo e dimensione, ha firmato il primo contratto collettivo nazionale di lavoro per le medio-piccole imprese e quelle artigiane dei settori Metalmeccanica, Installazione di impianti, orafi, Argentieri e Affini. L’accordo è stato firmato con UGL Metalmeccanici in rappresentanza dei lavoratori.
Il contratto collettivo punta a occupare lo spazio già presidiato dal CCNL Area Meccanica firmato da Confartigianato e Cna e Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil e recentemente rinnovato con un accordo alla fine del 2021. Mentre sul lato “pmi” fa palesemente concorrenza ai ccnl Unionmeccanica-Confapi, Confimi ma anche lo stesso ccnl Federmeccanica.
“Il contratto è il risultato di un lungo confronto sindacale tra Assoartigiani, associazione datoriale aderente a Confindustria, e UGL Metalmeccanici – si legge in una nota – finalizzato a elevare e tutelare il lavoro e la stessa economia e competitività delle micro e piccole imprese, che rappresentano oltre il 95% del tessuto imprenditoriale italiano. Presenti alla sottoscrizione il Presidente Remigio Villaper Assoartigiani ed una delegazione composta dai Vice Presidenti: Damiana Campion, Assoartigiani Verona; Vincenzo Cinieri, Assoartigiani Brindisi; Andrea Fabianelli, Confindustria Toscana Sud – Arezzo, Grosseto, Siena; Alessandra Tencati, Assoartigiani Piacenza; assistiti dal Direttore nazionale, Alberto Gozzi, e da una delegazione tecnica composta da Alberto Bottazzi, Corrado Cavallini, Angelo Consoli, Fabiano Spada e la UGL Metalmeccanici con il Segretario Nazionale, Antonio Spera, e una folta delegazione di dirigenti sindacali.
Presente il Segretario Generale UGL, Francesco Paolo Capone, che ha espresso viva soddisfazione per l’accordo, assieme al Segretario Nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera.
“All’atto della sottoscrizione – continua la nota – sono state messe in evidenza la peculiarità e l’innovazione del CCNL che “dà’ voce e si rivolge al mondo dei lavoratori e delle aziende della micro impresa, contesto produttivo che è il cuore pulsante dell’economia Italiana che oggi più che mai, garantisce continuità occupazionale e impresa, protezione e qualità del lavoro, deve essere destinatario di politiche e contrattazioni innovative ben distanti da schemi e modelli sindacali desueti e inadeguati ai tempi e alle politiche del lavoro attuali e future”.