HomeCronaca sindacaleContratto Metalmeccanici Artigiani / Benaglia (FIM-CISL): ”è contratto pirata Confindustria lo rinneghi”

Contratto Metalmeccanici Artigiani / Benaglia (FIM-CISL): ”è contratto pirata Confindustria lo rinneghi”

La notizia della firma di un nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro delle aziende artigiane e piccole-medie imprese industriali, firmato da Confindustria attraverso la sua categoria Assoartigiani con il sindacato dei lavoratori Ugl Metalmeccanici, non è stata presa bene dai sindacati confederali.

Primo a farsi sentire con un comunicato stampa è la Fim-Cisl che, in “compagnia” di Fiom-Cgil e Uilm-Uil è sottoscrittrice di tutti i contratti collettivi rappresentativi della filiera, da quelli siglati con Federmeccanica, passando per Confapi e Confimi, per arrivare ai contratti specifici dell’artigianato sottoscritti con Confartigianao, Cna, Casartigiani, Claai.

Confindustria rinneghi l’accordo sottoscritto su piccole imprese artigiane”, il Segretario Generale del sindacato di Corse Trieste, Roberto Benaglia non le manda a dire.

Si tratta a tutti gli effetti di un ”ccnl non rappresentativo”, scandisce Benaglia che ”costituisce un ulteriore allargamento della giungla contrattuale italiana già fin troppo vasta nel nostro Paese e costituisce una minaccia del ben regolato sistema contrattuale metalmeccanico che, tramite i ccnl firmati da Fim, Fiom e Uilm, vede milioni di lavoratori coperti da pochissimi accordi”.

Un nuovo contratto pirata”, dunque, siglato questa volta “con il ruolo attivo di Confindustria, con la quale da tempo ci si era proposti di regolare in via pattizia il sistema di rappresentanza e di contrastare la proliferazione dei contratti. Con questo atto Confindustria contribuisce a minare la qualità del sistema di relazioni sindacali del Paese, contribuendo a “balcanizzare” il sistema contrattuale e a degenerarlo”.

Insomma Benaglia accusa Confindustria di praticare la politica “dei 2 forni”, da un lato firma accordi – in particolare quelli sulla misurazione della rappresentatitività sindacale – con le confederazioni Cgil, Cisl, Uil, e dall’altra favorisce la moltiplicazione dei contratti non rappresentitivi.

Le imprese e i lavoratori dell’artigianato metalmeccanico che occupa almeno 600mila addetti godono già di un sistema contrattuale rappresentativo – ricorda il lader Fim-Cisl – , utile e di un sistema bilaterale che allarga le tutele. La Fim Cisl chiede che si fermi questa degenerazione contrattuale e che Confindustria esplicitamente prenda le distanze e rinneghi l’accordo sottoscritto ieri”.

“Crediamo che anche nella nuova stagione di governo che sta per iniziare, dare valore legale ai minimi contrattuali definiti dai ccnl maggiormente applicati e firmati da Fim, Fiom e Uilm sia un obiettivo imprescindibile per fermare la corsa al dumping contrattuale e all’impoverimento delle tutele dei lavoratori”, conclude la nota.

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