In Cassa integrazione il lavoratore che avvia una nuova attività lavorativa deve darne preventiva comunicazione a Inps. Anche se si tratta di attività di poco conto e che producono un reddito basso, pena la decadenza dal beneficio.
E’ questo il messaggio contenuto nella sentenza della Corte Cassazione sezione lavoro del 21 ottobre 2022, n. 31146.
Per i giudici devono essere comunicate tutte le nuove occupazioni, anche se da esse deriva un reddito che sia considerato compatibile con l’integrazione salariale. E soprattutto prescinde dalla riconduzione al lavoro autonomo o al lavoro subordinato.
L’obbligo di comunicare a Inps l’avvio di una nuova occupazione interessa tutte le attività anche solo potenzialmente remunerative e anche se rilevano dal punto di vista temporale solo parzialmente. Per la Corte di cassazione, infine, la comunicazione va fatta anche se l’attività che ne costituisce l’oggetto non è soggetta a contribuzione.
In conclusione, come si legge su Il Sole 24 Ore in un articolo di commento alla sentenza, “il lavoratore che si trova in cassa integrazione guadagni e che intenda avviare una nuova attività lavorativa deve darne preventiva comunicazione ogniqualvolta la predetta attività consista nello svolgimento di un insieme di condotte umane caratterizzate dall’utilizzo di cognizioni tecniche varie, anche se minime e più o meno complesse, e che siano potenzialmente produttive di reddito. La forma negoziale nella quale tali attività sono svolte e la loro effettiva remunerazione, invece, non hanno nessun rilievo”.