Il Governo Meloni intende mettere presto le mani sui sussidi e tagliare la spesa sociale. Ne è convinto il quotidiano la Repubblica che nell’edizione del 1° novembre scrive di un imminente intervento volto a dimezzare la NASpI.
Il dimezzamento riguarderebbe la durata del sussidio di disoccupazione:
“Anche per la NASpI l’idea è di ridurre la durata del sussidio di disoccupazione: scendere sotto il 50% del periodo lavorato. Percentuale che ora consente di ricevere il sostegno – che cala del 3% al mese dopo il sesto mese – fino al massimo di due anni se si hanno almeno quattro anni di anzianità. Quindi se uno ha lavorato un anno, prende sei mesi. Se ha lavorato sei mesi, riceve la NASpI per tre. Troppi per il Governo Meloni. In maggioranza, specie dalle parti della Lega, ritengono questo meccanismo «distorsivo», perché «c’è chi se ne approfitta, la spesa per la Naspi è enorme e spesso improduttiva, la durata del sussidio non è coerente con quanto hai lavorato». La Naspi nel 2021 valeva quasi 13 miliardi, di cui 5,6 miliardi coperti dalle aziende che versano l’1,30% del loro monte retribuzioni. Dunque lo Stato ha messo 7,3 miliardi – in discesa rispetto al 2020 pandemico ma anche sul 2019 – per 2,5 milioni di disoccupati che hanno beneficiato in media di 5.307 euro nell’anno, 43 euro al giorno. A sei mesi dalla fine della Naspi, il 53% dei percettori lavorava”.