Bonus 3.000 euro per far fronte al Caro Bollette erogato dalle aziende ai lavoratori entro fine anno, con possibilità di un piccolo sforamento oltre il 31 dicembre 2022.E’ quanto prevede il Decreto Aiuti ter approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 novembre scorso. La misura crea un doppio vantaggio, alle aziende perchè possono riconoscere un benefit ai dipendenti senza avere altri oneri (il Bonus è infatti esentasse), ai dipendenti perchè portano a casa un ‘ristoro’ per far fronte all’impennata dei prezzi dei beni energetici.
Bonus 3.000 euro Decreto Aiuti 4, perchè non piace al sindacato?
Ma il Bonus non piace ai sindacati. Ad esprimersi negativamente è la UIL, che in un comunicato stampa, obietta che ”provvedimenti utili dovrebbero raggiungere l’intera platea dei lavoratori dipendenti”. E non “una platea molto ristretta di lavoratrici e lavoratori”.
La sua erogazione infatti, dipende dalla scelta dei datori di lavoro. E’ una liberalità. E proprio per questo che non piace al sindacato, perchè tradisce “l’obiettivo comune e condiviso” che ”è quello di dare risorse alle lavoratrici e ai lavoratori penalizzati dalla spirale inflattiva e dai costi energetici”.
Inoltre, sottolinea il sindacato di Via Lucullo con la Segretaria Confederale Tiziana Bocchi, l’impostazione scelta – liberalità opzionabile dal datore – finisce per ”disincentivare la contrattazione aziendale, che già non è diffusa quanto dovrebbe”.
“Per questo motivo, la Uil ha proposto la detassazione sia degli aumenti contrattuali sia delle tredicesime, oltre a un intervento sul cuneo fiscale”, sottolinea la nota.