Taglio del cuneo fiscale al 5%, la premier Giorgia Meloni lo aveva promesso durante il discorso alle Camere ma alla fine in questa Legge di Stabilità non se n’è fatto di nulla.
Massima priorità al contrasto del caro bollette, a cui sono andati due terzi delle risorse, mentre per abbassare il cuneo fiscale l’esecutivo si è preso 5 anni di tempo: insomma, provvederà nel corso dell’intera legislatura.
Ne dà conferma la premier in conferenza stampa, le cui parole sono state riprese da Il Sole 24 Ore nell’edizione in edicola mercoledì 23 novembre:
“Le scelte assunte lunedì notte vanno lette come un avvio, una prima tappa di un programma che ha come orizzonte la legislatura. Spiega così la premier il mancato taglio del cuneo fiscale che è sostanzialmente rimasto quello deciso (e criticato dalla leader di FdI) dal Governo precedente, tranne che quel punto in più per i redditi fino a 20 mila euro. ‹‹Abbiamo messo per il cuneo 4 miliardi di euro, è la misura più costosa di tutta la legge di bilancio››, si difende la premier che assicura sarà raggiunto l’obiettivo del taglio del 5% nell’arco dei prossimi 5 anni.”
Con la legge bilancio il Governo conferma il 2% del taglio del cuneo per i redditi fino a 35 mila euro, replicando quanto previsto da Draghi, e lo innalza al 3% per le fasce più fragili, quelle con reddito inferiore a 20 mila euro. Per il taglio al 5%, insomma, l’appuntamento è al 2027.