I percettori del Reddito di Cittadinanza che accetteranno un’offerta di lavoro condizioneranno l’ingresso in Italia dei lavoratori stranieri.
La notizia giunge direttamente dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che due giorni fa ha specificato come «il numero di lavoratori stranieri sarà al netto di coloro che percepiscono il reddito e possono essere canalizzati verso il mercato del lavoro».
Riporta le sue parole il manifesto che aggiunge:
“Il governo nella programmazione del prossimo decreto flussi, utile tradizionalmente a far arrivare in Italia lavoratori stranieri in base alle esigenze del mercato, ha stabilito che le quote di ingresso verranno calcolate sulla base di quanti, tra coloro che oggi percepiscono il reddito di cittadinanza, accetteranno un’offerta di lavoro andando così a coprire la carenza di manodopera. Il risultato finale determinerà la quota di stranieri ai quali sarà permesso di entrare e lavorare legalmente nel nostro Paese.”
In pratica, il datore di lavoro che intende avvalersi di una persona residente all’estero può farlo a condizione che non esista analoga disponibilità da parte di un lavoratore presente nel territorio nazionale.
L’obiettivo del provvedimento è triplice:
- limitare gli ingressi di cittadini stranieri;
- premere con i Paesi di origine per una collaborazione più attiva;
- spingere quanti oggi percepiscono il Reddito di Cittadinanza ad accettare il lavoro che gli verrà proposto.