Reddito di cittadinanza, nel 2023 si assisterà alla prima profonda trasformazione. Centinaia di migliaia di percettori lo riceveranno per un massimo di 7 mesi e poi basta. Poi, per la legge, saranno solo “occupabili”, cioè persone tra i 18 e i 59 anni abili al lavoro per cui dovranno reinserirsi nel mercato del lavoro con l’aiuto di un corso di formazione.
In questa situazione ci sono circa 400.000 nuclei, secondo le stime del Governo. Anche se l’indagine di ISTAT e dell’UpB, Ufficio parlamentare di Bilancio, auditi durante la discussione parlamentare, hanno portato a numeri diversi.
Soprattutto, dall’audizioni dell’UpB vengono fuori dei dati inaspettati circa l’Identikit di coloro che lo perderanno. Numeri che dicono chiaramente che a perderlo saranno soprattutto: single oppure coppie ma senza figli minorenni, occupabili con più di 40 anni, persone con bassi livelli di istruzione che oscillano tra una licenza di terza media e il diploma.
A fare il punto sull’indagine condotta dall’UpB è il portale Lavoce.info:
“L’audizione Upb contiene alcuni dati aggiuntivi sulle caratteristiche di chi, a settembre, perderà il Rdc. Si conferma che si tratta di nuclei di piccola dimensione, tanto che lo perderà il 73 per cento di quelli con una sola persona e che risiedono soprattutto al Sud. La probabilità di essere esclusi dal Rdc è leggermente maggiore tra i beneficiari del Nord (perché ci sono meno famiglie con figli), ma la distribuzione attuale del Rdc è così sbilanciata verso il Mezzogiorno che gran parte delle famiglie che saranno escluse risiede nelle regioni meridionali.
Sulla base di elaborazioni da me svolte sul campione Silc, risulta che quasi il 60 per cento degli occupabili ha più di 40 anni.
Emerge, in sintesi, un profilo piuttosto preciso delle persone che tra qualche mese saranno escluse dal Rdc. Si tratta in genere di persone sole o di coppie senza figli, non più giovani, con bassi livelli di istruzione e residenti nel Mezzogiorno, dove la domanda di lavoro è molto bassa.
Considerando tutte queste caratteristiche, è ragionevole ritenere che solo una piccola parte di loro riuscirà a trovare un’occupazione in pochi mesi”.