Sono stati diffusi il 14 dicembre scorso i risultati della 164ª edizione dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica.
Dopo un primo semestre 2022 caratterizzato da segnali contrastanti, l’attività produttiva metalmeccanica nel periodo luglio-settembre ha registrato un peggioramento. Pesano sia gli ulteriori incrementi dei prezzi dell’energia e delle materie prime dovuti al prolungamento del conflitto russo-ucraino sia la politica zero-covid adottata dalla Cina, che contribuisce a creare sempre maggiori difficoltà nelle catene di approvvigionamento globali.
Vediamo nel dettaglio quali settori soffrono di più la congiuntura.
Industria Metalmeccanica, quali sono i settori i crisi?
Nel settore metalmeccanico, dove i lavoratori in questi giorni ricorrono allo sciopero per avere risposte contro il caro prezzi e inflazione , si registrano andamenti produttivi contrastanti a seconda dei diversi comparti. In particolare, sono diminuite le attività di:
- metallurgia (-7,9% rispetto allo stesso periodo del 2021);
- fabbricazione di prodotti in metallo (-3,9%);
- fabbricazione di macchine e apparecchi elettrici (-2,8%);
- produzione di autoveicoli e rimorchi (-1,6%).
Al contrario, da luglio a settembre sono aumentate le fabbricazioni di computer, radio TV, strumenti medicali e di precisione (+7,2%), degli altri mezzi di trasporto (+3,5%) e delle macchine e apparecchi meccanici (+2,1%).