Reddito di Cittadinanza, i percettori nel 2023 non avranno solo un taglio del sussidio a 7 mesi ma rischieranno più facilmente lo sfratto per morosità incolpevole.
E’ il “risultato” della Manovra di Bilancio del Governo che secondo quanto messo in evidenza dal quotidiano il manifesto, non solo taglia il sistema di sostegno al reddito per i più poveri (sia che lavorino sia che siano disoccupati), ma cancella anche il Bonus Affitto. Il risultato, sottoliena il quotidiano diretto da Norma Rangeri, è che le famiglie dei percettori non potranno pagare il canone né con il sussidio né con il Bonus affitto:
“Alla guerra tra poveri (togliere il «reddito» e pagare le pensioni minime) potrebbe aggiungersi un altro attacco. Il fondo sociale per il contributo agli affitti e per la morosità incolpevole è stato cancellato. Gli emendamenti che li rifinanziavano, presentati da Verdi-Sinistra Italiana e dal Pd, sono stati bocciati dalla commissione Bilancio. I soggetti destinatari di queste misure sociali possono certamente non essere gli stessi. Ma ipotizziamo che lo siano: chi lavora precariamente, o chi cerca un lavoro, potrebbe perdere sia il «reddito» che la casa a seguito di uno sfratto provocato anche dal fatto che il governo ha cancellato il sostegno utile per contribuire all’affitto. L’Unione degli inquilini ieri ha parlato di rischio di «pandemia sociale». Sono 150 mila gli sfratti esecutivi, il 90% dovuti a morosità incolpevole, cioè alla mancanza di reddito e salario. Ora si spera in un maxiemendamento del governo per ovviare a una «scelta folle»”.