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Reddito Alimentare 2023: novità da 3,5 milioni di euro per aiutare queste famiglie

A combattere la povertà assoluta e gli sprechi di cibo nei prossimi due anni ci penserà il Reddito alimentare. Una misura pensata e voluta dal deputato democratico Marco Furfaro e introdotta con un emendamento approvato nella Legge di Bilancio.

Il provvedimento nasce proprio per contrastare l’enorme spreco di cibo invenduto dalla grande distribuzione (ogni anno, solo in Italia, rischiamo di buttare circa 230 mila tonnellate di cibo invenduto) e distribuirlo gratuitamente a chi ne ha bisogno.

Reddito alimentare: cos’è e a chi è destinato

L’emendamento approvato per ora parla di una distribuzione di pacchi di cibo e bevande recuperate dalla merce invenduta dei grandi magazzini alimentari e che dovrà aiutare le famiglie che versano in condizioni di gravi difficoltà.

L’altro fautore del Reddito alimentare, il democratico Leonardo Cecchi, ha parlato sui social di circa 5,6 milioni di persone in povertà assoluta in Italia, ma resta da capire se la sperimentazione potrà essere applicata all’intera platea. Per adesso, pare che la sua fase iniziale riguarderà soltanto le città metropolitane.

Comunque il ministero del Lavoro si è impegnato a produrre un decreto ad hoc entro i prossimi 60 giorni per chiarire la platea di beneficiari del Reddito alimentare e gli enti del terzo settore che saranno coinvolti.

Reddito alimentare 2023-2024: come funzionerà

Da quanto si apprende, i pacchi potranno essere prenotati tramite un’applicazione e ritirati poi presso gli appositi centri di distribuzione. Per le persone con problemi di mobilità, anziane o non autosufficienti dovrebbe essere prevista anche la possibilità di ricevere i viveri direttamente a domicilio.

Una misura, quella del Reddito alimentare, che dovrebbe affiancare la Carta Risparmio Spesa pensata esclusivamente per aiutare le famiglie con ISEE sotto i 15 mila euro ad acquistare i beni di prima necessità.

Per il prossimo biennio il governo metterà a disposizione del Reddito alimentare 1,5 milioni di euro nel 2023 e 2 milioni di euro nel 2024: 3,5 milioni di euro in tutto.

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