Reddito di Cittadinanza, l’offerta di lavoro per i percettori – almeno per ora – rimane congrua. La svolta arriva nelle prime ore di venerdì 23 dicembre, e non per un cambio di rotta del Governo: semplicemente per un errore nella scrittura dell’emendamento del centro-destra.
Tra le modifiche al Reddito di Cittadinanza nel 2023 figurava infatti anche la cancellazione dell’aggettivo “congrua” riferito all’offerta di lavoro che il percettore poteva rifiutare una sola volta. In pratica, il beneficiario RdC avrebbe dovuto accettare un’offerta di lavoro di qualunque tipo in qualsiasi zona d’Italia.
Ma un vizio di “forma” (per mano di Maurizio Lupi) ha compromesso la validità della norma e chi se ne è accorto (il PD) ha fatto finta di niente per affossare la misura sfavorevole ai percettori. Spiega nel dettaglio l’accaduto Repubblica, nell’edizione in edicola venerdì 23 dicembre:
“Ad essersi accorta che la norma era mal scritta, e non raggiungeva l’obiettivo voluto dal governo, la deputata Cecilia Maria Guerra (in foto, ndr), relatrice di minoranza per il Pd, che lo ha segnalato in Commissione Bilancio ma aspettando che fosse troppo tardi perché la maggioranza correggesse il suo errore. «L’emendamento di Lupi, approvato in commissione, elimina la parola congrua – spiega l’ex sottosegretaria del Mef – e crede così di avere obbligato il percettore ad accettare una qualsiasi offerta di lavoro. Ma non è così. La norma modificata costringe il lavoratore ad accettare “la prima offerta ai sensi dell’articolo 4, comma 8, lettera b), numero 5)” del decreto legislativo che disciplina il reddito di cittadinanza, che rinvia a sua volta al decreto legislativo di attuazione del Jobs act, che definisce appunto l’offerta congrua».”
In poche parole: nella riscrittura della norma sul Reddito di Cittadinanza c’era un errore che rendeva nulla la cancellazione della parola «congrua» e la relatrice democratica Guerra lo ha fatto sì notare ma appositamente in ritardo, quando il testo era già approvato.
Il succo è, conclude Cecilia Maria Guerra, che «il percettore del RdC deve accettare la prima offerta definita ai sensi della norma che ne definisce la congruità». Dunque, nulla di fatto per il centro-destra che voleva facilitare la mobilità dei percettori anche per contrastare alcuni fenomeni distorsivi emersi all’interno della platea dei beneficiari.