Per garantire gli aumenti di stipendio occorre ridurre il cuneo fiscale, ossia le tasse sul reddito. Diminuendo le tasse sulle retribuzioni, infatti, aumenta anche il netto in busta paga e, di conseguenza, si rafforza il potere d’acquisto dei lavoratori.
Ed è proprio questo il circolo virtuoso da innescare secondo la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, intervistata da La Stampa lunedì 2 gennaio.
“Il potere d’acquisto di lavoratori e pensionati ha subito colpi pesanti negli ultimi tempi – incalza La Stampa – Non crede vada affrontata anche la questione salariale?”
«Certamente il tema del potere d’acquisto dei salari e degli stipendi è di importanza centrale. Per favorire la dinamica salariale è certamente necessario intervenire sulla riduzione del cuneo fiscale e contributivo. Tra gli impegni di legislatura vi è la riduzione del 5% del cuneo e su questo lavoreremo».
Purtroppo i tempi si prospettano abbastanza lunghi: come ribadito più volte anche dalla premier Giorgia Meloni, infatti, l’Esecutivo si è preso l’intera legislatura per abbassare il cuneo fiscale del 5%. Dunque, c’è tempo fino al 2027.