Mentre l’Istat registra un tasso di inflazione pari a +11,6% nel mese di dicembre 2022, su base annua, e i sindacati pressano perchè il Governo adotti delle misure volte a far salire il salario netto dei lavoratori, la Banca Centrale Europea azzarda una previsione. Nei prossimi mesi ci sarà una «forte crescita dei salari», quale risposta delle imprese alle richieste dei lavoratori di vedersi restituito parte del potere d’acquisto perduto.
E’ quanto raccolto dal quotidiano Milano Finanza:
«La crescita dei salari nei prossimi trimestri dovrebbe essere molto forte rispetto ai modelli storici» hanno quindi precisato dall’ex Eurotower, spiegando che «ciò riflette mercati del lavoro robusti che finora non sono stati sostanzialmente influenzati dal rallentamento dell’economia, dagli aumenti dei salari minimi nazionali e da un certo recupero tra salari e alti tassi di inflazione”. Secondo la la forte crescita delle buste paga riguarderà in particolar modo il settore dei servizi che hanno «recentemente registrato gravi carenze di manodopera»”.
Ma non è tutto. Gli stipendi potrebbero essere rivisti al rialzo “specialmente nei settori con retribuzioni più basse”, dove i sindacati – secondo l’analisi di Francorte – potrebbero spingere per avere “aumenti salariali più elevati nei prossimi round di negoziazione”.
Conseguenza di queste micro spirale salariale è che la stessa istituzione guidata da Cristine Lagarde potrebbe pronunciarsi “per un rialzo dei tassi di 50 punti base alla prossima riunione di febbraio e probabilmente un altro di uguale entità nel meeting di marzo”. In questo caso il tasso d’interesse passerebbe dall’attuale 2,5% al 3,5%.
