Caro Benzina e Gasolio è l’emergenza di questi ultimi giorni. In Autostrada il prezzo alla pompa è salito anche oltre i 2 euro. E’ l’effetto della cancellazione dello sconto di 25 centesimi sulle Accise voluto dal Governo Meloni, che dal 1° gennaio 2023 ha riportato i prezzi all’insù.
E allora che si fa? La questione è di grande importanza. Oggi un Consiglio dei Ministri esaminerà la situazione a partire dai dati raccolti dalla Guardia di Finanza sulle speculazioni in atto in queste ore. Ma il problema è ben più serio e non si tratta solo di dare la caccia ai “furbetti”, come dice il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini.
Nel Governo c’è chi valuta una nuova iniziativa di aiuto agli automobilisti. Non intervenire in questi casi fa alzare il rischio di divenire impopolari. E allora si torna allo sconto? Secondo quanto riporta il quotidiano Repubblica in edicola oggi l’Esecutivo è lontanto dal prendere una decisione simile:
«Non è in discussione la reintroduzione di uno sconto sul carburante», avrebbe dichiarato Giovanbattista Fazzolari, consigliere economico della Premier Giorgia Meloni.
“I soldi che Draghi aveva usato per tagliare le accise, spiegano al ministero dell’Economia, sono stati destinati in Manovra a «misure più mirate ad aiutare i più deboli». Un effetto era atteso, un rimbalzo al distributore inevitabile, svanita la sforbiciata da 25 centesimi al litro. La convinzione è che la situazione si vada normalizzando. E che gli aumenti della benzina «a livelli sconsiderati» riguardino casi specifici, non generalizzati, in autostrada e non nelle città, e siano frutto di speculazione. Ecco perché i controlli, la Guardia di finanza. Prima di marzo, prima di avere un quadro completo nel Def, non si vorrebbe di nuovo intervenire sul caro energia, non si vuol rischiare di scassare i conti pubblici per un taglio non necessario sulla benzina”.