Mensa scolastica, la qualità ha prevalso sulla convenienza ma nonostante questo l’amministrazione è riuscita a non aumentare le tariffe. E’ successo a Torino, ma è possibile che tale esperienza sia replicata anche in altre realtà d’Italia.
Non puntare al ribasso del prezzo, infatti, significa favorire la massima qualità del servizio, prestando assoluta attenzione sia verso ciò che viene servito nelle tavole dei bambini, sia verso i diritti dei lavoratori del settore. Parola dell’assessora alle Politiche educative Carlotta Salerno, che al quotidiano La Stampa ha spiegato che la città di Torino ha messo in campo 150 milioni di euro per i prossimi 5 anni proprio per perseguire tali obiettivi.
Mensa scolastica, quanto costa a Torino?
Nonostante, dunque, non sia stata fatta una scelta di convenienza ma di qualità, i prezzi giornalieri dei pasti non hanno subito variazioni rispetto alle tariffe applicate negli anni passati. Le famiglie pagheranno una cifra tra gli 1,48 e i 6,30 euro al giorno (a seconda del loro ISEE), ad eccezione delle famiglie in condizione di maggior fragilità che sono esentate. I prezzi rimarranno bloccati almeno per 2 anni, ha spiegato l’Amministrazione.
Un dettaglio non da poco, soprattutto considerando il generale aumento dei prezzi di questi mesi. Vista l’inflazione, infatti, era da tenere in conto un possibile rialzo delle tariffe della mensa: invece, variazioni non si sono registrate e anche laddove ci fossero, non sono rilevanti. Rimane inoltre invariata la possibilità di accedere a tariffe agevolate.
Il passaggio di consegne tra le ditte che attualmente gestiscono il servizio e le 4 subentrate (Ladisa, Euroturist, Camst e Vivenda) avverrà entro i prossimi 2 mesi. L’auspicio è che il trasferimento possa avvenire senza interrompere il servizio.