Reddito di Cittadinanza, se il Governo Meloni abbassa la durata a 7 mesi al massimo nel 2023 la Regione può intervenire per aiutare i percettori. E’ quello che sostiene un gruppo di deputati del Parlamento siciliano che ha deciso di sollecitare al Presidente della Regione Renato Schifani (in foto) un intervento a favore dei cosiddetti “occupabili”, vale a dire coloro che sono in età lavorativa (18-59 anni) e che quindi perderanno il sussidio se all’interno del nucleo non hanno minori, disabili o persone over 60.
La proposta è stata avanzata dagli otto deputati regionali che fanno capo ai gruppi di Sicilia Vera e Sud chiama Nord, che fanno presente – citando dati Inps – come da gennaio a novembre 2022 siano stati oltre 280mila i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del Reddito o della Pensione di Cittadinanza.
Trattasi di una interrogazione rivolta al Presidente della Regione Siciliana, all’assessore della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro nelle quale si chiede di sapere «se non ritengano opportuno attivarsi presso tutte le sedi istituzionali competenti affinché venga mantenuto l’essenziale sostegno al reddito per le fasce di popolazione siciliana meno abbienti rappresentato dal Reddito di Cittadinanza o Pensione di Cittadinanza, e se non ritengano, in alternativa al Reddito di Cittadinanza, prevedere l’istituzione di misure regionali volte al sostegno al reddito».”
Insomma una richiesta chiara: la Regione Sicilia si attivi con il Governo centrale per prevedere una tutela equivalente al Reddito di Cittadinanza per aiutare i nuclei che restando senza sussidio. In alternativa sia la Regione stessa a prevede una forza di sostegno al reddito per il periodo successivo a quello non coperto dalla legge nazionale.