Pensioni 2023, per gli assegni di importo inferiore o uguale a 2.101,52 euro (quattro volte il trattamento minimo) la rivalutazione dell’inflazione si è verificata al 100% e da gennaio, mentre per chi supera tale soglia ci sarà da marzo 2023.
Lo rende noto INPS con un comunicato stampa del 24 gennaio 2023, in cui l’Istituto specifica che la perequazione verrà attribuita in percentuale in base all’importo annuale in pagamento, come indicato nella legge di Bilancio 2023.
Vediamo nel dettaglio la rivalutazione dell’inflazione che interesserà le pensioni che superano i 2.101,52 euro.
Rivalutazione pensioni 2023: chi la riceve da marzo?
Prendendo a riferimento il trattamento minimo del 2022, pari a 525,38 euro, la legge di bilancio stabilisce la perequazione delle pensioni in termini percentuali. In particolare:
- 100% per importi fino a 4 volte il trattamento minimo, quindi fino a 2.101,52 euro;
- 85% per importi fino a 5 volte il trattamento minimo, quindi da 2.101,52 e fino a 2.626,9 euro;
- 53% per importi fino a 6 volte il trattamento minimo, quindi da 2.626,9 e fino a 3.152,28 euro;
- 47% per importi fino a 8 volte il trattamento minimo, quindi da 3.152,28 e fino a 4.203,04 euro;
- 37% per importi fino a 10 volte il trattamento minimo, quindi da 4.203,04 e fino a 5.253,8 euro;
- 32% per importi complessivamente superiori a 10 volte il minimo, quindi da 5.253,8 euro.
Tutti i pensionati godranno quindi di un aumento, anche se non tutti in maniera uguale. Inoltre, per contrastare l’inflazione e in via del tutto eccezionale, l’Esecutivo ha disposto un ulteriore aumento delle pensioni che non superano il trattamento minimo.
Come anticipato a inizio articolo e come specifica INPS nel comunicato stampa, per i trattamenti superiori a 4 volte il minimo la rivalutazione ci sarà a partire da marzo 2023.
Nel mese di marzo, inoltre, saranno posti in pagamento anche gli arretrati riferiti ai mesi di gennaio e febbraio 2023.