Sciopero Benzinai gennaio 2023, si parte domani. Contro il Decreto Trasparenza i distributori di carburanti hanno proclamato 48 ore di sciopero distribuito su 3 giorni. A nulla sono valsi gli appelli del Ministro per le Imprese Adolfo Urso durante la giornata di domenica. Le associazioni di categoria Faib, Fegica e Figisc-Anisa hanno confermato l’iniziativa di protesta.
Nelle ultime ore, a blindare il provvedimento che introduce l’obbligo per i Benzinai di esporre il prezzo medio e pesanti sanzioni per chi lo trasgredisce, è direttamente la Premier Giorgia Meloni che da Algeri fa sapere:
“Li abbiamo convocati già due volte, il governo non ha mai immaginato provvedimenti per additare la categoria dei benzinai ma per riconoscere il valore dei tanti onesti. Poi la media del prezzo non diceva che erano alle stelle. Sono state molto poche le speculazioni. Ma non potevamo tornare indietro su provvedimento che è giusto, pubblicare il prezzo medio è di buon senso. Su altro siamo andati incontro. Nessuno vuole colpire la categoria”.
Con la ‘chiusura’ della Premier ad ogni soluzione viene dunque confermato lo stop che partirà dal 24 gennaio alle ore 19:00 sulla rete ordinaria e dalle 22:00 sulle autostrade per durare fino al 26 gennaio alla medesima ora. Lo sciopero riguarderà anche le Pompe del self service.
A confermare che nessun dietrofront è in arrivo sono le stesse organizzazioni Faib, Fegica e Figisc-Anisa che in una nota continuano a replicare alle dichiarazioni governative:
“il Governo, invece di aprire al confronto sui veri problemi del settore, continua a parlare di ‘trasparenza’ e ‘zone d’ombra‘ solo per nascondere le proprie responsabilità e inquinare il dibattito, lasciando intendere colpe di speculazioni dei benzinai che semplicemente non esistono”.
A seguire un invito dei Benzinai, ad abbassare i toni. “Ristabilire la verità dei fatti – proseguono – diviene quindi prioritario, per aprire finalmente il confronto di merito“.