Reddito di cittadinanza, se in Italia Meloni & C. hanno già deciso e votato in Parlamento la sua abrogazione (dal 2024), in Europa lo promuovono e votano sì ad una raccomandazione per un “reddito minimo adeguato”.
Un provvedimento che garantisca in ogni Stato membro un reddito minimo “anti-povertà” è passato a Bruxelles, approvato dal Consiglio UE, anche con l’appoggio dell’Italia e della Ministra del Lavoro Marina Calderone.
A riportare la notizia, di oggi pomeriggio, è la versione online de Il Fatto Quotidiano, che raccoglie anche le immediate frecciate provenienti dall’opposizione contro quello che viene definito come doppiogiochismo da parte del Governo Meloni.
“Al paragrafo 21 [della Raccomandazione, ndr], ad esempio, si dice che “non ci sono dati che indichino un impatto negativo significativo sulla probabilità di trovare un lavoro per chi percepisce un sostegno al reddito minimo”. Poco prima invece, il paragrafo 17 recita che “il reddito minimo è un elemento fondamentale delle strategie per uscire dalla povertà e dall’esclusione e può fungere da stabilizzatore automatico”. Mentre il paragrafo 23 prevede “che il diritto a ricevere il reddito minimo debba essere illimitato“. A differenza di quanto previsto dall’ultima manovra del governo. Insomma, un documento che va in direzione contraria a quello che predicano Meloni e i suoi, ma che è stato appoggiato dalla sua ministra. “Cambiare idea non è mai stato così facile come per Giorgia Meloni“, hanno denunciato in una nota gli europarlamentari M5s Laura Ferrara e Mario Furore. E tirano in ballo appunto il reddito di cittadinanza: “Il suo governo infatti in Italia lo demolisce, in Europa invece addirittura lo promuove a modello per tutti gli Stati membri. Giorgia Meloni sia coerente con quanto approvato a Bruxelles e faccia marcia indietro del reddito di cittadinanza. Noi al Parlamento europeo lavoreremo per trasformare questa raccomandazione in una direttiva vincolante per tutti gli Stati membri”.