Lavoratori extra comunitari, nel 2023 in Italia ne potranno entrare di più: lo ha stabilito il Dpcm 29 dicembre 2022, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 26 gennaio, il quale ha aumentato del 18,6% il numero di cittadini extra Ue che potranno venire a lavorare in Italia. In termini assoluti, potranno entrare in Italia 82.705 lavoratori, contro i 69.700 del decreto 2021.
Gli stranieri e i naturalizzati sono più spesso occupati nei settori a bassa qualificazione e proprio per sopperire alla mancanza di manodopera locale è stato ampliato il numero di ingressi da fuori Europa. Ma quali sono i settori in cui è occupata la maggior parte dei lavoratori stranieri?
Stranieri in Italia, in quali settori lavorano?
Secondo i dati elaborati dalla Fondazione Leone Moressa e riportati da Il Sole 24 Ore di lunedì 6 febbraio, la maggior parte degli occupati stranieri (compresi i comunitari) è nella fascia d’età fra 35 e 49 anni. L’aumento maggiore degli occupati stranieri fra il 2022 e il 2021 è stato nelle Regioni del Nord Est (+10%) e del Centro (+9,9%).
I settori nei quali si registra la maggiore crescita di manodopera straniera sono:
- manifatturiero, con +11,3% di occupati stranieri;
- commercio, alberghi e ristoranti, con +21,7% di lavoratori stranieri;
- costruzioni, con un aumento del 9,5% di lavoratori stranieri;
- altre attività dei servizi, con +2,6% di manodopera straniera.
In calo, invece, gli occupati stranieri in agricoltura: nel 2022 si è registrato un -7,1% rispetto al 2021.
Comunque, secondo i dati registrati dall’ISTAT sugli stranieri e i naturalizzati nel mercato del lavoro italiano, il 18,5% degli stranieri risulta occupato nel settore dei servizi alle famiglie, nonostante circa un terzo degli occupati ritenga di svolgere un lavoro non adeguato alle proprie competenze.