La Legge di Bilancio 2023 ha previsto una misura di sostegno economico per i lavoratori dipendenti.
La misura consiste in uno sgravio dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori; tale agevolazione si applica per tutti i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione di quello domestico, ed è riferita ai periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.
Aumento Stipendi, Sgravio contributivo 2023: in che misura?
Lo sgravio contributivo rappresenta una misura introdotta dallo Stato, volta a creare uno speciale regime contributivo a beneficio dei lavoratori dipendenti.
Tale misura rappresenta quindi un aiuto da parte dello Stato, perché si avvale dell’utilizzo di risorse statali e si concretizza come un intervento generalizzato rivolto a tutti i rapporti di lavoro, instaurati in ogni settore economico del Paese, le cui unità produttive sono localizzate in qualsiasi area del territorio nazionale.
Lo sgravio contributivo quindi è una misura economica introdotta dallo stato, volta a ridurre il cuneo fiscale, col fine di aumentare lo stipendio netto per i lavoratori.
Tale agevolazione è riconosciuta nella seguenti misure percentuali:
- nella misura del 2 % dei contributi IVS, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per 13 mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre del rateo di 13°;
- nella misura di 3% dei contributi IVS, a condizione sempre, che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato per la competenza del mese di dicembre,del rateo di 13°.
Lo sgravio contributivo, si applica ai periodi di paga che vanno dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 e la verifica del rispetto della soglia reddituale è effettuata nel singolo mese di paga.
Ad esempio, nell’ipotesi in cui nel mese di Febbraio la retribuzione imponibile ai fini previdenziali risulti inferiore a 2.692 euro, e la quota dei contributi previdenziali a carico del lavoratore pari al 9,19%, con lo sgravio contributivo la quota dei contributi si riduce da 9,19% a 7,19%; quindi il lavoratore verserà una quota minore di contributi e di contro lo stipendio netto in busta paga sarà più alto.
Aumento Stipendi, Sgravio contributivo 2023: cumulabili con altri incentivi?
Lo sgravio contributivo è cumulabile, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, con altri esoneri contributivi previsti dalla vigente legislazione, nei limiti della contribuzione complessivamente dovuta dal datore di lavoro e dal lavoratore.
Tale misura di agevolazione introdotta dalla Legge di bilancio 2023, risulta cumulabile con un altra misura di sostegno introdotta dalla Legge di Bilancio 2022: quello dell’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici-madri dipendenti del settore privato, che sono rientrate in servizio entro il 31 dicembre 2022.
Quindi, laddove è stata applicata la riduzione del 50% della quota a carico della lavoratrice-madre, lo sgravio contributivo previsto dalla Legge di Bilancio 2023, si applica sull’intera contribuzione dalla stessa dovuta.
Allo stesso modo, laddove è stato applicato lo sgravio contributivo a carico del dipendente previsto dalla Legge di Bilancio 2023, la riduzione del 50% della quota a carico della lavoratrice-madre sarà applicato sull’intera contribuzione dalla stessa dovuta.
Riprendendo l’esempio fatto dapprima, ipotizzando una retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali inferiore a 2.692 euro, e la quota dei contributi previdenziali a carico del lavoratore pari al 9,19%, con lo sgravio contributivo disposto dalla Legge di Bilancio 2023 la quota dei contributi si riduce da 9,19% a 7,19% e sulla stessa quota di contribuzione a carico della lavoratrice pari al 9,19% sarà applicata anche la riduzione del 50% prevista dall’articolo 1, comma 137, della Legge di Bilancio 2022.