HomeCronaca sindacaleVigilanza, "Chi protegge" i Lavoratori senza Aumenti? I giudici dicono questo

Vigilanza, “Chi protegge” i Lavoratori senza Aumenti? I giudici dicono questo

Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari, i lavoratori continuano ad essere senza tutela contrattuale e a loro favore si mobilitano i sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, con la campagna “Chi protegge chi protegge?”.

Fatta di cartelloni pubblicitari affissi in città e sui bus del trasporto locale. Un esempio ne è Roma.

Si tratta di un’iniziativa dal forte impatto mediatico e sociale finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica sui ritardi per il rinnovo del contratto collettivo di settore, che fanno scontare alle guardie giurate una situazione gravissima con salari oramai sotto la soglia costituzionalmente accettata. Come peraltro confermano numerose sentenze.

Chi protegge chi ci protegge?“, si interroga così la campagna sindacale che intende mettere al centro l’esigenza di traguardare la normalizzazione delle relazioni sindacali nel settore, necessaria per offrire tutela (fisica e mentale, prima ancora che economica) a chi lavora per la nostra sicurezza.

In attesa di una definizione del negoziato per il rinnovo tra le parti datoriali e le parti sindacali, a “proteggere” il salario dei lavoratori del settore sono ulteriori recenti sentenze del Tribunale di Milano. Secondo l’orientamento della giurisprudenza milanese l’Acconto su futuri aumenti contrattuali va conteggiato su tutti gli istituti contrattuali e che il calcolo di straordinario, festivo e saltato riposo vanno effettuati su base oraria. Inoltre si stabilisce il diritto a percepire il premio di risultato del contratto integrativo provinciale, anche se il lavoratore ha rassegnato le dimissioni.

A seguire è possibile scaricare le due sentenze:

Tribunale di Milano – sentenza 1

Tribunale di Milano – sentenza 2

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