Reddito di Cittadinanza e Assegno unico, da ieri le normative italiane dei due sussidi sono entrate nel mirino della Commissione Europe perchè conterrebbero elementi discriminatori nei confronti dei cittadini non italiani oppure italiani non residenti in Italiane da lungo corso (10 in caso di RdC, 2 in caso di Auf).
Il Governo italiano ha 2 mesi per rispondere. Quale sarà l’esito di tale riflessione e contro-replica alle osservazioni che avvengono da Bruxelles considerato che il sussidio – se parliamo del RdC – è stato eliminato a partire dal 2024?
Il quotidiano Avvenire in edicola oggi raccoglie i primi commenti di esponti della maggioranza di Governo. Ecco cosa scrive nell’edizione in edicola oggi:
“non sembra che l’attuale maggioranza sia pronta a recepire i rilievi dell’Europa e degli esperti. «La procedura d’infrazione – ha tuonato il deputato FdI, Riccardo Zucconi – è assurda. Oltre al danno, pure la beffa. Non solo la Nazione in questi anni ha investito e buttato soldi in una misura assistenziale che non ha portato a nulla di buono, né in termini di occupazione né in quello sociale, ora il Paese si trova davanti all’ennesimo affronto». «È importante che non venga negato il sussidio a chi ne ha veramente bisogno – ha detto per parte sua la ministra del Lavoro, Marina Calderone – ma che ci siano gli strumenti per negarlo a chi lo usa in modo improprio. Dove è possibile, un controllo ex ante evita una corresponsione impropria e non ci obbliga a un recupero successivo». Verifiche ex ante che, ha detto il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, hanno evitato il pagamento di prestazioni per circa 11 miliardi dall’avvio della misura nell’aprile 2019”.