Assegno Unico 2023, ci sono ancora 4 giorni di tempo per presentare l’ISEE e non rischiare di perdere il massimo che si può ottenere dalla prestazione per i figli a carico.
Tra pochi giorni l’Assegno Unico festeggerà il suo primo compleanno e come è stato spiegato nella circolare INPS 15 dicembre 2022, n. 132, il rinnovo andrà in automatico. L’unica cosa che i percettori sono tenuti a fare è presentare l’ISEE aggiornato.
Assegno Unico 2023, quando va rinnovato l’ISEE?
L’importo dell’Assegno Unico varia a seconda del numero di figli a carico, della loro età, della loro condizione psi-fisica e della fascia ISEE nella quale il nucleo familiare si colloca. Rinnovare l’ISEE è dunque fondamentale per beneficiare di una cifra mensile che effettivamente corrisponda alla situazione economica della famiglia. Per aggiornare l’ISEE al 2021 c’è tempo fino al 28 febbraio.
Se non si comunicherà a INPS l’ISEE nuovo si riceverà l’importo mensile minimo, che grazie alla rivalutazione all’inflazione passa da 50 a 54,10 euro mensili. Comunque, tutti gli importi dell’Assegno Unico subiranno un aumento dell’8,1%.
Assegno Unico 2023: chi deve fare domanda?
Percettori tenuti a presentare domanda di Assegno Unico comunque ci sono. Si tratta di:
- coloro che non hanno mai fruito dell’Assegno unico;
- quelli che prima del 28 febbraio 2023 hanno trasmesso una domanda che non è stata accolta;
- quelli che prima del 28 febbraio 2023 hanno trasmesso una domanda che non risulta più attiva.
Anche coloro che non devono presentare domanda e per i quali il rinnovo andrà in automatico sono comunque tenuti a comunicare eventuali variazioni delle informazioni precedentemente inserite nella domanda di Assegno unico trasmessa all’INPS prima del 28 febbraio 2023 (ad esempio: nascita di figli, variazione/inserimento della condizione di disabilità, separazione, variazioni IBAN, maggiore età dei figli), integrando tempestivamente la domanda già trasmessa.