Assunzioni nella Pubblica Amministrazione, il Ministro Paolo Zangrillo lo aveva detto nei giorni scorsi: occorre ridurre i tempi e accorciare il periodo che passa dal bando all’assunzione per favorire l’occupazione in 180 giorni.
Ora la sua promossa deve diventare realtà. E’ quanto chiedono i Segretari generali regionali della Calabria di Cgil, Cisl e Uil Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo che oggi partecipano, su invito del Presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, ad un incontro proprio con il Ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, che sarà in Calabria.
«Al Ministro – scrivono Sposato, Russo e Biondo – chiederemo un’accelerazione delle procedure concorsuali per le assunzioni nella P.A., considerata l’emergenza costituita dalla gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta, infatti, di un’opportunità irripetibile per la nostra regione e non ci si può permettere di mancare il bersaglio. Lanciamo, inoltre, e lo ribadiremo lunedì con il Ministro Zangrillo, un appello a quei comuni che hanno in itinere procedure concorsuali, perché anche questi percorsi siano accelerati il più possibile: si registra, infatti, troppa lentezza e troppo personale viene utilizzato in forma precaria. Considerata la cronica carenza nell’organico della P.A. e l’età avanzata di chi vi presta servizio (su tutto il territorio nazionale oltre 430.000 dipendenti hanno superato 62 anni), serve andare avanti speditamente nell’arruolare personale a tempo indeterminato. Ed è giusto che nelle procedure concorsuali siano agevolati quanti, avendo i titoli richiesti, già operano all’interno della P.A. in diverse forme di precariato e spesso con vere modalità di sfruttamento.
Conosciamo la posizione del Ministro Zangrillo sulla necessità di elevare gli stipendi dei dipendenti pubblici, ma nell’incontro di lunedì evidenzieremo che qui in Calabria siamo ancora più indietro rispetto a questo problema: i giovani studiano con enormi sacrifici familiari, per poi avventurarsi in estenuanti percorsi di precariato. Tutto questo non è ammissibile e non trova giustificazione alcuna».