Metalmeccanici, dopo il rinnovo del contratto collettivo specifico di lavoro che si applica ai lavoratori dei Gruppi Cnhi, Ferrari, Iveco, Stellantis, che porterà nelle prossime buste paga un aumento complessivo di 4.300 euro, si fanno sempre più insistenti le posizioni sindacali che intendono ‘estendere’ i risultati di questo accordi anche ad altri lavoratori.
Estendere in questo casi significa solo una cosa: replicare i contenuti dell’accordo anche ad altri contratti collettivi, a partire dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro che i sindacati firmano con Federmeccanica.
E’ quanto sostengono i leader sindacali come Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto:
“Ciò che viene contrattato nel mondo Fiat ha sempre rappresentato nel bene e nel male un precedente per tutto il mondo sindacale. Speriamo che anche questo rinnovo del CCSL possa aprire una nuova stagione contrattuale, contraddistinta dallo sforzo di tutelare il potere di acquisto di fronte ad un drammatico aumento del costo della vita”.
Aumenti complessivi da 4.300 euro medi (è il montante salariale nel biennio) che poggiano le basi su un incremento mensile dei minimi stipendiali dell’11,3% in linea con l’inflazione registrata dall’Istat. Un risultato certamente straordinario che anche la Fim-Cisl guidata da Roberto Benaglia punta a replicare in altri ambiti.
Un contratto che – secondo il Segretario Generale Benaglia – “farà da apripista agli altri rinnovi contrattuali per il recupero totale dell’inflazione. La scelta di due anni del rinnovo della parte salariale è stata una scelta precisa di tutela dei lavoratori, perché nessuno ha la sfera di cristallo per sapere fra 4 anni quale sarà il livello d’inflazione”.