Nelle mense il lavoro di centinaia di migliaia di addetti è considerato lavoro povero. Lo sottolineano con convinzione i delegati Filcams-Cgil durante i lavori del XIX Congresso della Cgil Nazione conclusosi a Rimini, ieri, con la conferma di Maurizio Landini come Segretario Generale.
“Sono una delegata delle mense scolastiche di Roma Capitale – ha esordito così Simona Frezzato, delegata Filcams Cgil Roma Lazio – . Un mega appalto organizzato su 15 lotti, oltre 4000 addetti, per lo più donne. Il servizio che offriamo è parte integrante del percorso formativo delle bambine e dei bambini.”
“Nonostante il nostro sia un servizio pubblico a tutti gli effetti, il sistema scolastico e gli enti locali, attraverso gli affidamenti, scaricano i costi di questo servizio sul sistema degli appalti e le offerte al massimo ribasso: quei costi li paghiamo noi, con le nostre braccia. Il risultato ha un nome: lavoro povero. Questo a causa di un diffuso utilizzo del part time involontario e di parametri orari bassi. Siamo lavoratori poveri che offrono un servizio di eccellenza, che contribuisce alla crescita e alla salute di un’utenza che in alcuni casi trova solo nella refezione scolastica la garanzia di un pasto sano. La compressione dei costi non ricade solo sui nostri salari ma anche sulla qualità del nostro lavoro. Mancate manutenzioni, luoghi di lavoro insicuri, carichi di lavoro in aumento. Sono tutti fattori che influiscono sulla salute delle lavoratrici e dei lavoratori, in un settore in cui non sempre il turn over garantisce adeguati organici. L’invecchiamento del personale peggiora la condizione di chi lavora.”