Produce “dumping salariale”, secondo Fiom-Cgil, la scelta di Stellantis (gruppo ex Fiat) di ingaggiare metalmeccanici provenienti dagli stabilimenti del gruppo, situati nella Repubblica Slovacca.
A riportare la notizia è il Corriere della Sera edizione di Torino:
“Oggi Stellantis ha comunicato alle Rsa che 17 operai slovacchi, in forza allo stabilimento del gruppo di Trnava, e altri due italiani dagli impianti Sevel Atessa, in tutto 19 lavoratori, verranno impiegati nella fabbrica torinese. Un contributo di braccia e competenze per dare manforte allo sforzo produttivo richiesto dall’azienda (verso 130 mila 500e l’anno prodotte a Mirafiori) che però non piace ai sindacati metalmeccanici che invece chiedono assunzioni e lavoro in linea spalmato su tre turni: «Dare occupazione non significa importare lavoratori dall’estero — commenta Gianni Mannori della Fiom Cgil — Da tempo denunciamo ritmi massacranti in fabbrica per stare dietro all’aumento di produzione della 500 elettrica. Servono assunzioni di giovani lavoratori, questa è l’occupazione che ci serve».
Insomma secondo la Fiom locale – ma sulla stessa linea sono anche Fim-Cisl e Uilm-Uil – dando lavoro a tute blu provenienti dall’est Europa anche se solo attraverso un distacco o una semplice trasferta, sostenendo costi aziendali più bassi, si finisce per sfavorire i lavoratori italiani negli investimenti nel gruppo sulla nuova 500 elettrica e favorire fenomeni di concorrenza sleale a danno dell’occupazione italiana.