HomeCronaca sindacaleContro il Governo Cgil Cisl Uil 3 volte in piazza: le date

Contro il Governo Cgil Cisl Uil 3 volte in piazza: le date

Niente sciopero generale ma 3 manifestazioni da svolgersi in tre date e luoghi d’Italia diversi.

E’ quanto fatto sapere dai direttivi nazionali di CGIL, CISL e UIL che hanno deciso di proseguire unitariamente l’impegno sindacale di protesta contro le politiche del Governo Meloni.

Dunque ai lavoratori non si chiederà di rinunciare a ore di stipendio con scioperi ma si parte, subito, attraverso una fase di mobilitazione per realizzare “una generalizzata campagna di Assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori e con l’organizzazione di tre manifestazioni interregionali di sabato (Nord, Centro, Sud), da svolgersi a Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio)”.

Una triplice protesta ‘itinerante’ non solo nei confronti di Meloni & C. ma anche verso il mondo delle imprese: molti contratti collettivi nazionali di lavoro sono scaduti e i sindacati chiedono di arrivare presto a rinnovo. Un pacchetto di rivendicazioni, dunque, che ha il “fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, e concreti risultati in materia di:

Tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati

– Riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e su pensioni, tassazione extraprofitti e rendite finanziarie

Potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e del sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza

– Basta morti sul lavoro, contrasto alle malattie professionali e alla precarietà, centralità della sicurezza sul lavoro nel sistema degli appalti, eliminazione subappalti a cascata, lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato

Riforma del sistema previdenziale

– Politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare la transizione ambientale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.

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