Il Reddito di Cittadinanza ormai abrogato dal 2024, scompare anche dai documenti governativi. E così nel Documento di Economia e Finanza (DEF) approvato ieri dall’Esecutivo Meloni, e non ancora fatto circolare nella sua versione definitiva, del sussidio introdotto dal primo Governo Conte nel 2019 sembra non vi sia traccia.
C’è attesa invece di conoscere se farà il suo debutto del nuovo sussidio che dovrebbe sostituirlo e che dovrebbe chiamarsi MIA – Misura Inclusione Attiva.
DEF Governo 2023: novità sostegno al reddito
Nel comunicato che accompagna il documento, di fatto una programmazione degli obiettivi economici e sociali ma anche degli strumenti che il Governo intende mettere in campo, il Ministero dell’Economia si è limitato a descriverli così:
“Gli obiettivi prioritari che ispirano e delineano la politica economica del governo possono essere sintetizzati nel sostegno alla crescita e al benessere dei cittadini, con nuovi interventi in favore di famiglie (in particolare per quelle numerose sono previste misure anche nella riforma fiscale) e imprese nonché misure destinate a rilanciare gli investimenti e rafforzare la competitività del Paese; la sostenibilità dei conti pubblici con una graduale riduzione di deficit e debito“.
Poche parole da cui si comprende che vi saranno aiuti a favore delle famiglie numerose, come anche confermato dalla Ministra per la Famiglia Eugenia Roccella alcuni giorni fa. La programmazione prevede interventi di “sostegno al benessere dei cittadini”, non si parla invece di interventi di sostegno al reddito.
Questo di certo non esclude un provvedimento del Governo sul fronte dei nuovi aiuti per chi è in condizioni di fragilità (la MIA quindi), ma la direzione è chiara: il RdC, inteso come sussidio per chi è in condizioni di povertà, a partire dalla povertà salariale, non è nei piani futuri del Governo. E il DEF approvato ieri da Meloni & C. ne dà conferma.