Assegno Unico giugno: partono i pagamenti in 2 date [IMMAGINI]

Au assegno unico

INPS ha avviato le disposizioni di pagamento dell’Assegno Unico di giugno, la prestazione riservata a chi ha figli a carico fino a 21 anni, o senza limiti d’età se disabili.

Le date di accredito si conoscono già perché INPS le ha stabilite insieme alla Banca d’Italia e a inizio anno le ha rese note. Tuttavia, finché non avvia le lavorazioni non c’è la certezza che riuscirà a rispettarle. Adesso questa certezza è arrivata.

Assegno Unico, il calendario di giugno

Il calendario degli accrediti dell’Assegno Unico è prefissato e ormai noto da 6 mesi: INPS, infatti, lo ha comunicato nel messaggio n. 15 del 2 gennaio 2024. INPS sceglie tre giorni al mese in cui liquidare la prestazione per i figli a carico, e di solito sono quelli intorno alla quindicina.

A giugno occorrerà aspettare un paio di giorni in più visto che il 15 cade di sabato, giorno non bancabile. Trascorso il weekend, i beneficiari della prestazione troveranno la somma che spetta loro. Già a partire da lunedì 17, come dimostra il Fascicolo Previdenziale:

assegno unico

Chi non avrà l’Assegno Unico lunedì 17 potrebbe riceverlo il giorno successivo. Anche martedì 18, infatti, sarà giorno di pagamento dell’Assegno Unico, come si evince dal Fascicolo Previdenziale di un altro beneficiario:

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Come detto, INPS ha segnalato 3 date in cui pagherà l’Assegno Unico di giugno: oltre a lunedì 17 e martedì 18, l’Assegno Unico arriverà anche mercoledì 19. A breve verranno disposti gli accrediti anche in tale data.

Nel messaggio suddetto INPS specifica che in queste tre giornate vengono liquidate «le rate della prestazione in corso di godimento che non abbiano subito variazioni». Chu ha subito variazioni di importo rispetto ai mesi precedenti dovrà quindi aspettare i giorni dal 20 in poi.

Come varia l’importo dell’AU

Nei due casi in foto le somme in pagamento sono diverse perché l’importo varia a seconda di vari fattori: tra questi quello che più condiziona l’ammontare mensile è l’ISEE. L’ISEE non serve per accedere alla prestazione, ma è fondamentale se si vuole ricevere un importo adeguato alla propria condizione economica.

Più l’ISEE è basso e maggiore sarà l’importo riconosciuto mensilmente da INPS. Nel 2024, per esempio, con un ISEE fino a 17.090,61 euro si ha diritto al massimo dell’importo, ossia a 199,40 euro a figlio. Esattamente il valore riportato nella seconda immagine.

L’importo, poi, sale a seconda del numero di figli a carico, della loro età, dell’età della madre se ha meno di 21 anni e della condizione occupazionale dei genitori. Per conoscere tutti gli importi clicca qui.