HomePoliticaL'Italia attende il 18 maggio. Ma cosa cambierà?

L’Italia attende il 18 maggio. Ma cosa cambierà?

Dovrebbero arrivare non prima di venerdì le disposizioni del governo per la nuova fase dell’emergenza sanitaria. Protocolli di sicurezza, linee guida dell’Inail, le relazioni del comitato tecnico-scientifico e le proposte della task force diretta da Colao faranno da cornice ad un provvedimento che punterà a ‘responsabilizzare’ i cittadini, senza però quei ‘paletti’ inseriti nell’ultimo Dpcm.

Con un’avvertenza: se si dovessero registrare nuovi focolai si procederà a ‘lockdown selettivi‘. Due giorni fa dall’esecutivo è arrivato il via libera alle regioni per la riapertura delle attività. A meno che i dati epidemiologici non dovessero portare ad un cambio di direzione da lunedì si potranno andare a trovare gli amici, ci si potrà recare nelle seconde case, nei bar e nei ristoranti e non solo con i ‘congiunti’.

L’autocertificazione dovrebbe servire solo per i ‘trasferimenti’ da regione a regione anche se dal primo giugno, dicono dal ministero della Salute, gli spostamenti probabilmente saranno consentiti (“Non perdiamo ancora tempo, bisogna correre”, il pressing di Renzi). Ad ogni modo resta il divieto assoluto di assembramenti.

Il premier Conte studierà il ‘dossier’ del dopo 17 maggio subito dopo l’approvazione del dl rilancio ora all’esame del Consiglio dei ministri. Oggi intanto sono arrivate altre indicazioni. Il 25 maggio – forse anche prima – potranno riaprire i centri sportivi e le palestre. Regole anche per i parrucchieri: estensione degli orari di apertura, aree di attesa, necessari due 2 metri tra le postazioni, necessaria la prenotazione, obbligo di mascherina, grembiuli e asciugamani monouso e shampoo obbligatorio.

Per i centri estetici necessaria la sanificazione dopo ogni trattamento e cabine chiuse. Da lunedì ok anche alle celebrazioni religiose, anche grazie al lavoro dell’esercito intervenuto per sanificare le Chiese. Da domani intanto dovrebbero tornare nelle farmacie le mascherine da cinquanta centesimi.

Le regioni si stanno muovendo con ordinanze ad hoc (in Emilia Romagna al ristorante distanza di almeno un metro tra le persone sedute e niente buffet mentre gli aeroporti della Sardegna riapriranno ai voli privati) ma la tensione tra l’esecutivo e molti governatori si è abbassata. Oggi, per esempio, hanno siglato la ‘pace’ il premier Conte e la governatrice della Calabria, Jole Santelli.

Resta, pero’, il malessere di molti presidenti di regioni per le regole considerate poco chiare sulla stagione balneare e il turismo (per andare in spiaggia previste prenotazioni obbligatorie e ombrelloni a 5 metri di distanza). Uscirà dal lockdown il commercio al dettaglio: per i negozi previsti orari scaglionati e rigidi sistemi di sicurezza. E c’è attesa per la decisione che verrà presa sulla ripartenza del campionato di calcio. La Lega di Serie A ha indicato la data del 13 giugno.

Da lunedì riprenderanno gli allenamenti collettivi ma per rivedere un gol di Ronaldo occorrerà ancora aspettare. Sarà il premier Conte a decidere, dopo aver incontrato i vertici del calcio, se dare il via libera. I partiti spingono affinchè il pallone torni a gonfiare la rete. Il presidente del Consiglio potrebbe accogliere nei prossimi giorni la richiesta. “Bisogna dare risposte a tutto il mondo dello sport”, la premessa del ministro Spadafora. Con un inciso: “Si ripartirà solo in condizioni di sicurezza”. 

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Fonte: agi.it

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