28 maggio 2020 – “Non bisogna mai dimenticare la strage terribile di Piazza della Loggia, uno degli attentati più gravi ed oscuri della storia del nostro Paese. Lo dobbiamo fare perché fa parte di quella memoria collettiva che è importante mantenere e trasmettere alle future generazioni”. Lo ha affermato oggi la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervenuta in video collegamento alla commemorazione della strage di Piazza della Loggia organizzata dal Comune di Brescia e dalla Casa della Memoria.
“Non è un gesto rituale ma identitario ricordare quello che accadde a Brescia quella mattina di 46 anni fa”, ha sottolineato la leader Cisl. “Significa ricordare la garanzia di un futuro migliore, i valori della democrazia, le lotte operaie per le conquiste che hanno caratterizzato la nostra storia e che desideriamo tramandare ai giovani, insieme al bisogno di ricercare sempre la verità e la giustizia”. Furlan ha ricordato che la strage di Brescia fu un atto inaccettabile, vigliacco, come altri atti terroristici compiuti in quegli anni nel nostro Paese. “Era una violenza becera ed anonima che cercava di alimentare disordine e paura per disunire il mondo del lavoro, minare la fiducia nelle istituzioni”, ha aggiunto la leader Cisl. “A Brescia morirono uomini e donne di diversa estrazione sociale quella mattina mentre era in corso una manifestazione sindacale e stava parlando un sindacalista della Cisl- ha sottolineato ancora Furlan. Erano persone unite dalla voglia di libertà e di democrazia, accomunate dall’identità antifascista e dalla condanna senza se e senza ma della violenza stragista. Il nostro compito è consegnare intatti questi ricordi ai nostri figli, soprattutto in questa fase di ricostruzione del Paese a causa della terribile pandemia, i cui effetti sulla nostra vita e sulla nostra economia sono paragonabili a quelli di una guerra. Per questo- ha sostenuto la leader Cisl- bisogna riannodare i fili della comunità, alimentare una nuova speranza, essere operatori di giustizia sodiale. Dobbiamo difendere sempre le istituzioni democratiche, incalzare i governi, ricucire il Paese. Il sindacato allora come oggi è in campo per affermare questi principi e questi valori. Occorre un grande patto sociale per un nuovo modello di sviluppo, rimettendo al centro la centralità della persona e del lavoro. Abbiamo bisogno di più Europa: questo è l’antidoto migliore contro i nazionalismi biechi e le democrazie illiberali”.
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Fonte: cisl.it