“Un passo avanti ma non basta”. A poche ore dalla presentazione ufficiale delle linee guida per la ripresa dell’anno scolastico, illustrate dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, le organizzazioni sindacali restano critiche nei confronti delle indicazioni proposte e attendono il protocollo di sicurezza. Ad applaudire alla ministra è invece l’Associazione nazionale presidi che parla di un “netto miglioramento” rispetto alla bozza iniziale. Antonello Giannelli, presidente dell’Anp non nasconde la soddisfazione per il risultato raggiunto: “È frutto anche delle nostre osservazioni. Finalmente molte ambiguità che abbiamo riscontrato sono state risolte. Volevamo più chiarezza ed è arrivata. Il distanziamento da bocca a bocca consente di sistemare gli alunni in un metro quadro ciascuno. È stato saggio aver rimandato la decisione delle mascherine a fine agosto. Anche la proposta di tornare a scuola di sabato era una boutade: non può il ministero decidere al posto degli organi collegiali. L’aspetto più critico resta quello degli spazi: la ministra ha detto che si dovranno trovare aule per il 15% degli alunni. È un dato che ci rincuora ma dovremo lavorare con gli enti locali per arrivare ad individuare le soluzioni”. Analizzando il documento Giannelli si è accorto anche che la questione della riduzione dell’ora di lezione è sparita: “Ora c’è più chiarezza”.
Ad alzare gli scudi sono, invece, le organizzazioni sindacali. Lena Gissi, segretaria nazionale della Cisl scuola ricorda che loro non hanno condiviso le linee guida: “Abbiamo la cornice ora serve il protocollo di sicurezza firmato con noi”. Sulla questione del distanziamento da bocca a bocca la Gissi lo definisce “troppo interpretabile”. La segretaria è preoccupata anche per la partita delle mascherine: “Gli scienziati ci devono dire se sono proprio necessarie e devono farlo al più presto”. Un ulteriore passaggio lo fa sul tema delle assunzioni: “Il miliardo di cui hanno parlato andrà sull’organico? Noi abbiamo calcolato che 110mila docenti di scuola primaria e materna hanno il valore di tre miliardi. La ministra con un miliardo ne assume 50mila. Speriamo che si tratti di un primo investimento”. Infine Lena Gissi non risparmia polemiche sulla questione dell’uso di cinema, teatri e archivi: “Voglio vedere come faranno ad Ariano Irpino. Non tutte le realtà hanno un circuito culturale”.
Francesco Sinopoli, segretario nazionale della Flc Cgil punta gli occhi sulla questione dei fondi: “Quel miliardo è un primo passo ma bisogna andare oltre. Non pensino a risorse spot. Servono investimenti sugli organici e le infrastrutture e cifre stabili nel bilancio dello Stato. Dev’essere chiaro che bisogna fare un grande investimento sulla prevenzione: test al personale e presidi sanitari nelle scuole”. Più clemente Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda insegnanti: “Conte ha promesso un miliardo in più e l’assunzione di personale. Questa è una buona notizia. Resto preoccupato per gli interventi di edilizia leggera che i Comuni dovranno fare entro sessanta giorni. Siamo in ritardo, non so come potranno fare gli enti locali. In conferenza stampa si è parlato di scuole dismesse ma anche quelle vanno risistemate”.
L’articolo Scuola, le linee guida non piacciono ai sindacati: “Un passo avanti ma non basta”. I presidi: “Volevamo più chiarezza ed è arrivata” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Fonte: ilfattoquotidiano.it