Sul meccanismo che il Governo guidato da Giuseppe Conte sta pensando di introdurre per disincentivare il ricorso alla Cassa integrazione – ritenuto un onere eccessivo per lo Stato (si parla di 4-5 miliardi al mese) e uno strumento che nonostante tutto “vizia” il sistema imprenditoriale – e favorire parallelamente l’accesso agli sgravi contributivi da parte delle imprese, negli ultimi giorni sono state avanzate diverse ipotesi.
Il quotidiano Il Sole 24 ore in Edicola oggi anticipa un ulteriore sviluppo di questa idea:
“si ipotizza anche una decontribuzione di 2-3 mesi se (le imprese, ndr) rinunciano, in tutto o in parte all’ammortizzatore sociale, facendo rientrare in attività i lavoratori, a condizione che non licenzino per i successivi 6 o 9 mesi”.
Dunque, da un lato, lo sgravio contributivo per i lavoratori che rientrano dalla cassa integrazione e, dall’altro, la rinuncia alla cassa integrazione e l’estensione del divieto di licenziamento per almeno 6 mesi. Questi i punti sui cui dovrebbe poggiare lo “scambio” tra imprese e Stato.